Leonardo Manera è attore, autore e, principalmente, comico e cabarettista. Conosciuto al grande pubblico con i personaggi portati sul palco di Zelig, ha ottenuto in passato vari riconoscimenti a livello nazionale (nel 1996 ha vinto il Festival nazionale del Cabaret; nel 1997 il premio della critica alla Zanzara d'oro, trasmessa su Rai Uno). Tra i suoi personaggi ventriloquo Vasco, mimo Mimmo e il polacco in coppia con Claudia Penoni. Giovedì 8 ottobre sarè in scena al Teatro Smeraldo di Milano per una serata di grande spettacolo e di solidarietà, organizzata da CBM Italia Onlus e Zelig Ethic in occasione della decima giornata mondiale della vista.
Sono ormai anni che la vediamo sulla scena comica: come nascono i suoi personaggi e le sue battute?
Camminando. Di solito cammino per strada e vedo se mi viene qualche idea, poi torno a casa provo a scrivere; provo davanti allo specchio e infine vado a farlo davanti al pubblico. Se la scena o il personaggio piacciono li tengo, se non piacciono la butto via.
E Zelig?
Zelig è una piccola parte; gran parte del lavoro sono gli spettacoli dal vivo: cabaret, teatro… Ci sono dei laboratori specifici dove si va a provare con il pubblico. Se una gag, una situazione, un personaggio funzionano durante i laboratori li si propone dal vivo e poi, magari, anche a Zelig.
Lei ha fatto teatro, cabaret, televisione. Qual è il suo strumento preferito e come coniuga l’idea di portare il teatro in televisione?
Per chi ha iniziato dal vivo la cosa che dà più soddisfazione è sempre fare gli spettacoli con il pubblico vero davanti, in teatro. Poi, certo, dipende dal tipo di televisione: Zelig per esempio è una trasmissione atipica perché di fatto è come se fosse uno spettacolo dal vivo. Comunque bisogna cercare di portare lo spirito del teatro dal vivo anche davanti alle telecamere.
A proposito delle prossime serate organizzate con Zelig Ethic e CBM Italia Onlus al Teatro Smeraldo, qual è il messaggio di solidarietà da passare al pubblico?
La comicità nasce per esorcizzare i problemi della vita: riuscire a ridere e sorridere anche parlando di persone che hanno problemi secondo me può essere di aiuto anche per loro. La cosa peggiore è rimanere nel silenzio e lontani dagli occhi di tutti. Vogliamo che gli spettatori conoscano e prendano coscienza dei problemi - il problema della vista, nel caso delle prossime serate al Teatro Smeraldo – e vogliamo fare in modo che questa iniziativa possa dare un aiuto.
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