Teatro

22 ottobre, si inaugura la Giornata del Teatro

22 ottobre, si inaugura la Giornata del Teatro

C'è l'accordo tra la Direzione Generale per lo Spettacolo dal Vivo e Agis, ma non mancano voci fuori dal coro. Ecco i teatri aderenti.

Spettacoli gratuiti e approcci di ogni genere al mondo teatrale. Sabato 22 ottobre 2016 nasce la Giornata del Teatro, frutto di uno storico accordo tra la Direzione Generale per lo Spettacolo dal Vivo e Agis, che ha incontrato subitanei consensi.

«Dalla Fenice di Venezia allo Stabile di Torino, dall’Argentina di Roma al Biondo di Palermo, dal Mercadante di Napoli alla Scala di Milano, tutti i teatri saranno aperti gratuitamente al pubblico con eventi che andranno dagli spettacoli al mattino riservati alle scuole, alle visite guidate per far conoscere le meraviglie dei teatri italiani, fino agli spettacoli serali previsti nella normale programmazione in cartellone, che saranno di tutti i generi, dalla prosa all'opera alla danza».

Questo è il testo diramato dall’Ufficio Stampa MiBact, siglato dal Ministro Dario Franceschini che dichiara: «Si tratterà di una vera e propria giornata di festa e sono certo che chi coglierà questa occasione sarà catturato dalla magia del teatro e deciderà di continuare a frequentarlo».

Una festa certamente, che spingerà nelle sale quanti non vi siano mai entrati, vuoi per latitanza dell’educazione teatrale (di cui un singolo giorno non può farsi carico pur costituendo un ottimo input) vuoi per il prezzo del biglietto che sovente spaventa le tasche degli italiani. Avviene analogamente per i Musei, letteralmente presi d’assalto durante gli eventi divulgativi a ingresso libero. Sulla scia di tale indiscutibile successo, la medesima formula viene ora replicata in ambito teatrale, strutturalmente difforme dal contesto museale.

L’elenco degli aderenti è lungo e comprende realtà importanti, paritariamente grandi e piccole, perché la distinzione non è da quantificarsi né in termini numerici ed in cifre, né in importanza. Le strutture che godono di sovvenzioni pubbliche accolgono entusiasticamente questo “onore obbligatorio”, che costituisce anche un onere.

Taluni inscenano repliche gratuite dello spettacolo in corso di rappresentazione; altri, senza nulla sottrarre al fascino della proposta, ridimensionano il più possibile l’aspetto monetario e aprono le porte alle antigenerali oppure organizzano workshop, percorsi interdisciplinari, letture, visite guidate.

C’è chi invoca una “adesione con diritto di deroga”, come la Direzione Artistica delle Residenze Urbane TLLT che, plaudendo alle innegabili opportunità che la Giornata offre, avanza perplessità circa “l’unilateralità dell’iniziativa” realizzata - il comunicato MiBACT parla chiaro - «grazie alla generosità e alla sensibilità dei teatri italiani» e mette in atto un ingresso a pagamento rimborsabile in occasione di un altro titolo a scelta della Stagione. Insomma, l’arte sarà pure una forma di elevazione spirituale dell’Uomo ma non può esulare dalla concretezza. Alla fine la domanda è sempre la stessa: chi paga? In qualsiasi ambito, tutto ha un costo, che purtroppo solitamente è direttamente proporzionale alla qualità.

Vero è che questa operazione non dovrebbe essere calcolata come una spesa bensì come un investimento sul patrimonio culturale, la cui migliore salvaguardia è insita nella fidelizzazione del pubblico. Un primo contatto teatrale, in qualsiasi forma, è auspicabile possa dare vantaggi a lungo termine, restituendo con gli interessi la cifra impiegata.

È altrettanto inconfutabile che, per investire, occorra essere in possesso di un capitale iniziale, sia pur esiguo. L’assunto, in questi tempi di spendig review (su alcuni calata con la grazia di una ghigliottina) rende perplessi, instilla il dubbio cartesiano: uno “scetticismo metodologico” che per il teatro diventa fisiologico. Nel Compendium musicae René Descartes esprime la convinzione che le emozioni scaturite dalla musica non trovino esaustiva giustificazione nella misura, nella durata, nella tonalità della composizione, ma siano soggette alle personali rielaborazioni e siano queste ultime a dover essere analizzate. Come dire: la musica è bella se l’ascoltatore la giudica tale.

Diamo tempo al tempo, il solo in grado di tributare il giusto valore al neonato progetto.

Scopri qui i Teatri aderenti in tutta Italia.