Da venerdì 8 a domenica 17 luglio 2016 a Santarcangelo torna il "Festival Internazionale del Teatro in Piazza", giunto quest'anno alla sua 46° edizione: un lungo "viaggio al termine della notte".
Il Festival Internazionale del Teatro in Piazza, che recentemente ha vinto l’Effe Award, premio voluto dal Parlamento Europeo, si terrà a Santarcangelo di Romagna (Rimini) dall’8 al 17 luglio 2016, sotto la direzione artistica di Silvia Bottiroli, che quest’anno concluderà un quinquennio di direzione che ha consentito di reimpostare identità e obiettivi dell’evento.
Riconosciuto come uno dei dodici festival più innovativi della scena europea, nell’arco dei dieci giorni del suo svolgimento riassume un anno di intenso lavoro, che partendo dal territorio che lo ospita si propone come un polo culturale dove si incontrano alcuni tra gli artisti più significativi della scena performativa italiana e internazionale.
Santarcangelo dei Teatri organizza il più antico festival italiano dedicato alle arti della scena contemporanea, uno dei più significativi appuntamenti europei nell’ambito del teatro e della danza. Nato nel 1971 da una strettissima relazione tra città e progettualità artistica, si è fondato nel segno della dimensione internazionale e del rapporto con la piazza, ponendosi da subito all’incrocio tra le due dimensioni che, costantemente ripensate e rideclinate, lo caratterizzano da sempre: l’internazionalità delle presenze artistiche e il rapporto con lo spazio pubblico di Santarcangelo e con la collettività dei suoi cittadini.
Il Festival di Santarcangelo di fatto costruisce una comunità temporanea di artisti, cittadini e spettatori che si ritrova attorno alle arti performative contemporanee. È un festival di creazione: commissiona e coproduce progetti artistici; opera in relazione con istituzioni culturali e organizzazioni artistiche italiane e internazionali; porta avanti una riflessione sul rapporto tra arte e città, tra arte e dimensione pubblica, sia nell’approccio agli spazi fisici sia nelle traiettorie di ricerca tematiche e artistiche.
Santarcangelo Festival sarà quest’anno un invito a un viaggio particolare, un intreccio tra realtà e finzione, lungo coordinate spazio-temporali che sovvertiranno l’ordinarietà dell’esperienza, anche teatrale. Un viaggio compiuto attraverso i lavori di artisti italiani e internazionali cui spesso il Festival si affianca in veste di sostenitore e co-produttore. Sarà un viaggiare dentro e fuori di sé, attraverso la caverna del mito platonico, a conoscere se stessi e ciò che è sconosciuto: un percorso nella notte, nelle oscurità e nei sottosuoli, ma anche un viaggio oltre lo specchio, nel mondo dell’immaginazione, dell’invenzione, della trasformazione dei luoghi e degli spazi. Un viaggio accompagnato da momenti ad alto tasso di ritualità, a partire da quello iniziale, quando una accensione del fuoco darà il segnale che qualcosa sta per accadere, per prendere vita, forma, per diventare mondo.
Un viaggio, infine, anche molto reale e concreto, con l’attraversamento, la scoperta e la riscoperta di luoghi caratteristici e non solo – a volte dimenticati e “non visti” dalla stessa comunità locale – della città di Santarcangelo: lo Sferisterio, la Rocca Malatestiana, il parco dei Cappuccini, le grotte, ma anche il greto del fiume Marecchia, una vecchia fabbrica abbandonata, un campetto da basket, il parcheggio di un centro commerciale, le palestre di una scuola tecnica.
Da sempre costruito attraverso il rapporto tra creazione scenica e spazi quotidiani, pubblici e non deputati alle arti, il Festival innesca quest’anno la vibrazione, il combattimento o la danza tra due entità che si è soliti pensare come rigidamente separate e reciprocamente impermeabili: la realtà con la sua durezza di cristallo e la sua ostinazione a presentarsi come non trasformabile, e la finzione con la sua costellazione di mondi immaginari, così spesso ridotta allo spazio angusto del disimpegno o del divertimento, della distrazione cioè da ciò che solo è importante.
A Santarcangelo, realtà e finzione si rincorrono in un movimento elementare e complesso impastato dalle volontà e dagli impulsi di molte forze differenti, e il festival si allarga come un liquido, occupando o lambendo spazi diversi della città e del territorio circostante, centrali o periferici, meravigliosi o respingenti, pubblici o privati. Non si tratta, non questa volta almeno, semplicemente di piegare luoghi comuni a sale teatrali, quanto di creare uno spazio tra i luoghi e le creazioni artistiche: uno spazio in cui ciascuno dei due termini in gioco possa seguire la sua “linea di volo” (Deleuze-Guattari), e si crei una relazione che non si compie nel dialogo dell’uno con l’altro, ma nella loro “evoluzione aparallela” – una conversazione quindi tra realtà e finzione.
Attraverso molti dei lavori in programma e con le voci differenti e contrastanti di artisti che si misurano nella loro ricerca con questo spazio tra – da Bouchra Ouzguen ad Alessandro Sciarroni, da Zachary Oberzan a Mara Oscar Cassiani – il festival invita a immergersi nell’arte e nella finzione come in una possibilità di turbolenza del reale, una perturbazione. Invita a pensare l’arte e l’immaginazione come possibilità di estendere il reale e creare una realtà che comprenda, per un attimo almeno, anche l’invisibile, l’impossibile, l’operare del non umano, l’infinitamente piccolo e l’infinitamente grande, gli animali estinti e le galassie più lontane, i sentimenti che non sappiamo nominare e gli abissi così luminosi che ci abitano.
Il Festival ospiterà in prima italiana il nuovo lavoro di uno degli artisti cult della nuova scena europea, Philippe Quesne: La nuit des taupes (Welcome to Caveland!) aprirà la 46a edizione del Festival, un progetto che si ispira al tema della notte, del mito della caverna di Platone e dell’immaginario del parco tematico e delle sue possibili declinazioni. Al tema della notte si ispira, sin dal titolo, anche il lavoro di un altro importante artista della scena internazionale, Mårten Spångberg, coreografo svedese che torna a Santarcangelo (dopo la partecipazione alle edizioni del 2013 e 2014) con la prima italiana di Natten (Notte), nuovo spettacolo che sabato 16 e domenica 17 luglio chiuderà la lunga parabola del Festival e in cui gli spettatori sono invitati a immergersi in una danza notturna fino e oltre l’alba: un lavoro profondamente anticapitalista, che invita gli spettatori a immergersi in una lunghissima durata, una notte che preluda a un giorno davvero nuovo.
Il Festival che crea insieme agli artisti, sviluppa i suoi progetti derivando spunti e temi, suggestioni e orientamenti, dal luogo stesso in cui vive e si produce, nel 2015 ha commissionato e prodotto Azdora dello svedese Markus Öhrn, sviluppato insieme a Stefania Alos Pedretti e ad alcune donne romagnole.
Il 15 luglio ritorna Azdora e darà vita a un concerto metal dal titolo DAI, dal disco in vinile prodotto da Santarcangelo Festival che uscirà in contemporanea a quella che si annuncia come una data unica, in programma in un luogo che rimarrà fino all’ultimo segreto.
Nel solco di una continuità ideale con l’esperienza messa in piedi da Markus Öhrn, e cioè lavoro sulla presenza e la presa di parola nello spazio pubblico della figura femminile, Corbeaux (Corvi) (dall’8 al 10 luglio) della coreografa marocchina Bouchra Ouizguen – progetto nato a Marrakech nel 2014 e proseguito con le tappe di Bruxelles e Beirut nel 2015 – si arricchirà a Santarcangelo della presenza di un gruppo di donne locali italiane e straniere che si integreranno con il gruppo originario di donne provenienti dal Marocco per dar vita a una performance musicale e coreografica in alcuni luoghi della città. Corbeaux – progetto che per sua natura si rinnova e riscrive ogni volta dialogando con la geografia e le persone dei territori in cui si trasferisce - andrà in scena a Santarcangelo in differenti luoghi tra cui lo Sferisterio, parchi, strade, grotte private, il tetto del cinema, un campo da basket.
Cristina Kristal Rizzo, che torna al festival con due lavori: BoleroEffect (8 luglio, 16 luglio long version), che dopo l’anteprima a Santarcangelo nel 2014 viene presentato ora nella sua forma di Rapsodia, e l’anteprima della nuova creazione Prelude, che vede in scena sette danzatori internazionali con cui la coreografa esplora, in un contesto sonoro che si riferisce al movimento afrofuturista, la nozione del preludio, dell’iniziare e annunciare qualcosa che verrà. Attiva sulla scena della danza contemporanea italiana a partire dai primi anni 90, Cristina Kristal Rizzo si è formata a New York alla Martha Graham School of Contemporary Dance, ha frequentato gli studi di Merce Cunningham e Trisha Brown. Rientrata in Italia, è tra i fondatori di Kinkaleri nel 1995, con cui ha lavorato fino al 2005, collaborando poi con diverse realtà artistiche tra cui il Teatro Valdoca, Roberto Castello, Mk, Virgilio Sieni.
Sempre allo Sferisterio sabato 9 luglio eroi mitologici si affronteranno per la conquista del Monte Olimpo in una delle tappe di lavorazione de L’Invincibile, film che il collettivo Zapruder filmmakersgroup dedica alle fatiche di Ercole e che debutterà al Maxxi di Roma il prossimo settembre: un live set appositamente creato per il festival, un’impresa accompagnata dalla presenza musicale del gruppo Zeus!.
Questi i nomi dei protagonisti della 46a edizione di Santarcangelo festival:
Aleppo. A laboratory for experiments in performance and politics, Azdora, Canicola, Mara Oscar Cassiani, Cristian Chironi, Luigi Coppola e Christophe Meierhans, Cosmesi, Luigi De Angelis e Emanuele Wiltsch Barberio, I Detective Selvaggi, Dewey Dell e Massimo Pupillo, DOM- Leonardo Delogu, Riccardo Fazi / Muta Imago, Nicola Galli, Volderm?rs Johansons, Kinkaleri, Amir Reza Koohestani / Mehr Theatre Group, Enrico Malatesta, Alessandro Miele e Alessandra Crocco, Giulia Mirandola e Silvia Vecchini, Motus, Ivana Müller, Ninos Du Brasil, non-scuola, Zachary Oberzan, Markus Öhrn, Bouchra Ouizguen, Palm Wine, Parasite 2.0, Philippe Quesne, Hugo Race, Cristina Kristal Rizzo, Michele Rizzo, Ronin e gruppo nanou, Scenario Live, Alessandro Sciarroni, Mårten Spångberg, Strasse, Teatro delle Briciole, The Soft Moon, Michele Trentini, Zapruder filmmakersgroup e Zeus!
Il PROGRAMMA COMPLETO del Festival.