Gli studenti genovesi di Onda Critica commentano lo spettacolo "Aeros", coreografie di Daniel Ezralow, David Parsons, Moses Pendleton, in scena al Teatro Politeama di Genova il 15 marzo.
Ecco le recensioni dello spettacolo "Aeros" che troverete a questo link
AEROS: GRANDE IMPATTO MA LA DANZA DOV’E?
Il 15 marzo al Politeama Genovese è andato in scena "Aeros", spettacolo nato dall’unione di tre famosi coreografi: Daniel Ezralow, David Parsons e Moses Pendleton, diversi nello stile e nel gusto.
Considerando i loro nomi, apprezzati da teatri di tutto il mondo, lo spettatore si aspetta uno spettacolo acrobatico e astratto, tipico dell’erede di Alvin Nikolais, Pendleton, contaminato dalla splendida danza che distingue Parsons e Ezralow.
Pur essendo un lavoro di avoro di impatto, con incredibili acrobazie e scenografie mozzafiato accompagnate da musica alternativa e spesso minimale, la delusione arriva quando ci si accorge che l'attesa della danza rimane insoddisfatta.
Per quanto spettacolare e apprezzato dal pubblico profano, "Aeros" si rivela una sorta di ibrido tra il circo e la ginnastica ritmica, che tristemente appaga solo il pubblico meno esperto, che contribuirà ad alimentare la convinzione che in questi movimenti freddi, schematici e lontani da ogni sorta di tecnica coreutica, ci sia della danza.
Nella storia non mancano esempi di coreografie astratte, scientifiche, sperimentali, ma tutte sfiorano almeno un aspetto che possa rendere queste opere degne di essere considerate creazioni di danza: chi attraverso l’espressività, chi attraverso il senso, chi attraverso la disgregazione di veri passi accademici resi minimi e quasi quotidiani, chi nella creazione coreografica. Questo non accade per quanto riguarda "Aeros", che lascia nello spettatore un senso di attesa per tutto lo spettacolo.
Cora Gasparotti V A Liceo Coreutico Gobetti, Genova