Teatro

Al Filarmonico debutta 'Strings' di Ivan Cavallari per la stagione dell'Arena

Al Filarmonico debutta 'Strings' di Ivan Cavallari per la stagione dell'Arena

Al Teatro Filarmonico di Verona ha debutttao giovedì 18 febbraio alle ore 20.30 Strings, secondo spettacolo coreutico proposto dalla Fondazione Arena di Verona all'interno della Stagione Opera e Balletto 2015-2016, in replica fino al 21 febbraio.

Lo spettacolo, firmato dal coreografo bolzanino Ivan Cavallari, segna il recente ritorno dell’artista in Italia con qualche incursione sui palcoscenici nostrani, nonostante continui a mantenere in Francia la direzione del Balletto dell’ Opera National du Rhin, che proprio in questi giorni è in scena al Teatro Comunale di Bologna con una nuova versione de "La Strada", ispirato al celebre film di Federico Fellini.

Questo suo ultimo lavoro è costruito sulle partiture di grandi compositori come Fritz Kreisler, Béla Bartók, Johann Sebastian Bach, Niccolò Paganini, Samuel Barber e Ludwig van Beethoven.
I Primi ballerini ospiti sono Dongting Xing e Dane Holland e danzeranno a fianco dei Primi ballerini della Fondazione Arena di Verona: Alessia Gelmetti, Amaya Ugarteche, Teresa Strisciulli, Evghenij Kurtsev e Antonio Russo.
E’il secondo appuntamento della Stagione di Balletto 2015-2016 con uno spettacolo di grande lirismo che vede dunque il ritorno in Italia del ballerino e coreografo Ivan Cavallari, prossimamente in scena anche a Bologna con il suo “Pinocchio” e che dal 2013 ricopre l’incarico di direttore del Ballet de L’Opéra National du Rhin.
Il balletto come spiega lo stesso Cavallari «prende forma da una mia creazione preesistente, che sottende la prima parte dello spettacolo, rimodellata però sui danzatori areniani, mentre la seconda parte è stata creata assolutamente ex novo per Fondazione Arena».


Significativa è la scelta del titolo: Strings, ossia corde. «Tutto il balletto è creato intorno a fili – precisa ancora il maestro Cavallari - sia astratti che concreti. Corde che possono unire gli esseri umani in modo visibile, ma anche invisibile. A volte le sentiamo, legate a rapporti molto intimi, che non hanno bisogno di essere spiegati e intrecciano relazioni orizzontali e verticali. Spesso riceviamo sensazioni, percezioni, senza sapere il perché: è la forza che esercitano questi fili invisibili, che hanno ispirato l’impianto generale del balletto, il quale non segue una linea narrativa ma questi intrecci emotivi».

La drammaturgia musicale gioca un ruolo fondamentale nel tessere le corde, relazioni terrene e non, su cui si basa lo spettacolo; da qui l’orientamento ad attingere al repertorio per violino solista di grandi compositori.
"La scelta si è rivolta prettamente alle partiture per strumenti a corda - spiega ancora Cavallari - soprattutto per violino come il celebre Adagio di Samuel Barber, presentate in un crescendo che parte da composizioni per violino e pianoforte, per passare a musiche per orchestra da camera, per poi sublimare con una delle composizioni più raffinate che siano mai state create per questo straordinario strumento a dialogo con la grande orchestra, che è appunto il Concerto per violino e orchestra di Beethoven».

Su queste grandi pagine lo spettatore è invitato a cogliere la natura profonda, talvolta inspiegabile, dei legami, che possono unire e dividere al tempo stesso, sfidando logica, tempo e distanze.

Teatro Filarmonico di Verona per la stagione dell’Arena di Verona dal 18 al 21 febbraio ore 20.30