Teatro

Al Teatro dell'Arte Baryshnikov danza la follia di Nijinsky in 'Letter to a man'

Al Teatro dell'Arte Baryshnikov danza la follia di Nijinsky in 'Letter to a man'

Al Teatro dell'Arte di Milano fino al 20 settembre assolutamente da non perdere uno dei più grandi ballerini della storia della danza contemporanea. Ancora affascinante alla bella età di 67 anni, noto al grande pubblico televisivo femminile per la sua presenza nel cast di Sex and the city, Mikhail Baryshnikov è in scena, dopo il debutto al Festival di Spoleto lo scorso luglio, in Letter to a man.

Lo spettacolo può essere senza dubbio definito un concentrato di arte e di genialità visto e considerato che è ideato e diretto da Robert Wilson, altro genio della danza ed è tratto dai Diari di Vaslav Nijinsky, uno dei più grandi ballerini mai apparsi, definito “l’uomo con le ali ai piedi”, oppure “l’ottava meraviglia del mondo”.

I Diari furono scritti nell’inverno 1918-1919 quando il ballerino, già stella assoluta, cominciò a precipitare nella follia (e qui sarebbe interessante approfondire il legame, ormai conclamato, fra creatività e follia).

Mikhail Baryshnikov, unico interprete in scena, ripercorre quel precipitare nella dimensione della follia, con suggestioni visive, giochi di luci, movimenti. “Non è un lavoro su Nijinsky,” spiega l’artista “È su questo straordinario libro, miracolosamente scritto in sei mesi. È su un uomo tormentato e sul suo rapporto con la sua arte, con Dio, con la famiglia, con le questioni morali”.

I diari infatti sono una caduta libera nella testa e nell’anima di Nijinsk: “Io voglio scrivere questo libro per spiegare che cos’è il sentimento”, disse allora. Per gli appassionati del ballo, il libro e ora lo spettacolo sono anche un modo per far riaffiorare dagli archivi della memoria un altro protagonista della danza, Sergej Diagilev, direttore artistico e fondatore dei famosi Balletti russi, qui descritto come un essere demoniaco.


Teatro dell’Arte di Milano fino al 20 settembre