Per il secondo anno il teatro di Aversa propone spettacoli molto interessanti e non distribuiti in Campania. Il primo appuntamento dal 13 al 15 è con la poesia di Vladimir Olshansky.
Il Nostos Teatro di Aversa conferma la sua vocazione di luogo 'speciale' per il teatro campano: qui per scelta dei suoi tre direttori artistici e fondatori, Giovanni Granatina, Dimitri Tetta e Gina Oliva vivrà per il secondo anno la stagione intitolata Approdi. Si tratta di un calendario di spettacoli significativi che normalmente non vanno in scena mai a sud di Roma (spettacoli che nascono da percorsi, da ricerche, da interrogativi a cui rispondere e che non vengono realizzati in meno di 20 giorni di prove). Il titolo della stagione rimanda al viaggio, alla leggerezza di una barchetta di carta che se pure piccola affronta il misterioso mare per approdare e conoscere. Un percorso vissuto con in cuore l'amore per il Teatro e per la propria terra: i tre giovani hanno deciso di ristrutturare un deposito dove avevano il materiale della loro compagnia, dopo aver iniziato una collaborazione con il Centro Teatrale Umbro, una realtà letteralmente costruita a Gubbio da Massimiliano Donato e Naira Gonzales, che vive di "ricerca, lavoro costante, versatiltà, rigore etico e onestà intellettuale". Da questa conoscenza, dal rapporto umano che si è creato con gli artisti che ruotano attorno alla struttura di Gubbio, è nata la volontà-sogno di aprire anche uno spazio simile ad Aversa, con il pieno sostegno di tutti gli artisti conosciuti al Centro Teatrale Umbro.
Ovviamente per sopravvivere la struttura, che non ha sovvenzionamenti, ospita laboratori legati alla formazione, una dimensione considerata importante (si contano 75 partecipanti ai corsi) e vitale. Non è un caso oltre le normali lezioni in questa edizione di Approdi sono previsti tre stage: il clown attore, alla scoperta della forza della creatività con Vladimir Olshnsky (20-22 novembre), Il corpo vuoto, laboratorio di teatro danza di Chiara Michelini (27-29 novembre), la voce prima di Ciro Carlo Fico (dal 15 al 17 aprile) basto sulla convinzione che anche il cattivo suono ha diritto all'ascolto.
Approdi comincerà proprio con la poesia di Vladimir Olshansky, amico e sostenitore del teatro di Aversa, il quale torna per il secondo anno con Strange games. Nonostante abbia lavorato in Unione Sovietica sul concetto di clown come attore, aver fondato con Slava Polunin il Gruppo Clown Lizidei, esser stato protagonista dello Slava Snow Show ed aver lavorato con le Cirque du Soleil, Olshansky non è molto conosciuto nel sud Italia, dove è andato in scena solo ad Aversa e Lecce. Con Strange Games, spettacolo nato nel 2006 e cresciuto in tutti questi anni insieme sulla scena con Carlo Decio e Yury Olshansky, le promesse sono grandi: "Il Clown non è un cliché – racconta Olshansky durante la conferenza stampa - ma un attore con talento comico. Con questo punto di vista lavoriamo da sempre. In Strange Games si racconta la storia esistenziale riguardo la vita e la morte e la solitudine. In questo mondo si vivono giochi strani, siamo come pupazzi vittime di situazioni di diverso tipo, spesso come burattini in situazioni grottesche e buffe. Non ci sono cliché ma provo a trovare un umorismo anche in situazione grave. Questo spettacolo è sempre in progress: Io cresco e lo spettacolo cresce".
Approdi prevede un appuntamento al mese a dicembre (17/18) con Inri della compagnia di Teatrodanza Zerogrammi, con Stefano Mazzotta ed Emanuele Siannamea. A Gennaio Umberto Terruso con Assenti per sempre, un monologo a due voci sui desaparecidos argentini (9 e 10). A febbraio, il 6 e 7, un appuntamento con il teatro ragazzi tra pupazzi e ombre con la compagnia Unterwasser nello spettacolo Out con Valeria Bianchi, Aurora Bussetti e Giulia De Canio. A marzo è attesa la produzione del Nostos Teatro con Sin Aire con la regia di Silvana Pirone il 19 e 20. Ad Aprile (9 e 10) arriva ad Aversa Cèsar Brie che con Catia Caramia porta in scena La volontà, frammenti per Simone Weil.
All'interno di Approdi è inserita anche la rassegna di teatro a cappello Sciapò che da due anni si è spostata nel teatro aversano e che propone tre spettacoli pronti a confrontarsi con il pubblico che deciderà il valore dello spettacolo. La rassegna vuole dare visibilità a compagnie meno note e nello stesso tempo restituire il potere al pubblico di esprimersi liberamente. In scena il 30 gennaio Andrea Consenti con i Primi passi sulla luna, il 20 febbraio A una signorina a Parigi con Emilio Barone, e il 12 marzo Batman Blus season two de il Nano Egidio, nato da una idea, drammaturgia e realizzazione di Marco Ceccotti.
Per informazioni www.nostosteatro.it