Teatro

Archivio Zeta al Teatro delle Moline con il progetto 'Metafisica'

Archivio Zeta al Teatro delle Moline con il progetto 'Metafisica'

Dal 25 novembre all'11 dicembre la Compagnia Archivio Zeta abiterà il Teatro delle Moline di Bologna con un progetto di residenza artistica teatrale e letterario a cura di Enrica Sangiovanni e Gianluca Guidotti: spettacoli, incontri, prove e laboratori dedicati a Primo Levi, Goffredo Parise e Italo Calvino, tre grandi autori del Novecento.

Metafisica è un progetto di residenza artistica teatrale e letteraria a cura Archivio Zeta che si svilupperà dal 25 novembre all'11 dicembre presso il Teatro delle Moline di Bologna: tre settimane di cantiere aperto con spettacoli, incontri, dialoghi, letture in collaborazione con Ert, Arena del Sole, Fondazione Scuola di Pace di MontesoleIl progetto è a cura di Gianluca Guidotti e Enrica Sangiovanni, fondatori di Archivio Zeta e di Rossella Menna per la sezione del ciclo di incontri.

In filosofia il termine "metafisica" ebbe un’origine accidentale: deriva dalla catalogazione dei libri di Aristotele, nella quale la trattazione dell'essenza della realtà fu collocata dopo quella della natura, che era la fisica. Il prefisso meta assunse poi il significato di al di là, sopra, oltre. Archivio Zeta ha deciso così di definire questa residenza metafisica perché dedicando il progetto a tre grandi autori del Novecento, Primo Levi, Goffredo Parise e Italo Calvino - studiandoli, citandoli e recitando le loro parole - e al filo rosso che li attraversa, cerca di porsi e di porre alla comunità delle domande di filosofia, etica ed estetica, sulla memoria, sul potere, sul prestigio, sulla violenza, sull’uomo, sulle cose, sull’Altro. Infatti per Gianluca Guidotti e Enrica Sangiovanni META, a partire dal 2011, è diventato acronimo di Memoria Educazione Teatro Azione, un progetto teatrale e educativo ideato e sperimentato da Archivio Zeta insieme alla Fondazione Scuola di Pace di Monte Sole.

Nello specifico il progetto Metafisica si declina in tre differenti fasi di lavoro:

Durante la prima settimana metafisica sarà presentato il laboratorio/spettacolo La zona grigia, un esperimento di memoria attiva da I sommersi e i salvati di Primo Levi,  prima produzione META (2011). La zona grigia è un esperimento di teatro e di educazione alla memoria attiva, la cui riflessione partirà dal libro di Primo Levi I sommersi e i salvati, in particolare si concentrerà sul capitolo La zona grigia, snodo di tutto il pensiero dell'autore: inizia in forma teatrale il racconto della vicenda umana, politica e morale di Chaim Mordecai Rumkowski, autocrate e complice del nazismo, personaggio che Levi assume come simbolo per farci riflettere sulla zona grigia. Il mattino è previsto il laboratorio/spettacolo La zona grigia, un esperimento di memoria attiva dedicato agli studenti delle scuole superiori, riproposto in versione serale per un pubblico adulto (25 – 27 novembre).

Durante la seconda settimana andrà in scena L’uomo e le cose, ceneri di logica e morale dal crematorio di Goffredo Parise, seconda produzione META (2014), nato in occasione del settantesimo anniversario dell’eccidio di Marzabotto. Due dialoghi astratti: siamo oltre la combustione della psiche, le macerie, la fine, siamo già alle ceneri, alla chirurgica e demonica violenza intellettuale dell’uomo sull’uomo, cremazione morale della sua essenza, sostituto ovvero transfert contemporaneo dell’eliminazione del più debole, dell’inadatto o inadattabile alle morali. Si dibatte dell’uomo e delle cose, degli uomini diventati cose, di poligoni di tiro, di bersagli e di armi. Parise pubblicò Il crematorio di Vienna nel 1969, Archivio Zeta ha deciso di lavorarci perché totalmente rimosso dalla cultura italiana, mai più ripubblicato e attualmente fuori catalogo, sebbene sia una meditazione lucidissima sulla barbarie in atto, sulla violenza che regola i rapporti, una diagnosi spietata della nostra tecnocrazia, della nostra discarica morale e materiale (2 – 4 dicembre).

Nella terza ed ultima settimana verrà presentato un primo studio, elaborato proprio nel corso della residenza alle Moline, di Montezuma, un dialogo storico sulla conquista dell’Altro da Italo Calvino. Una partita a bocce che ha in palio una posta immensa: un dialogo tra l’uomo bianco e l’imperatore degli Aztechi, tra l’Io di una civiltà che da millenni conosce e usa i meccanismi del potere e che ha visto molti imperi sorgere, diventare invincibili, crollare e l’Altro che ha fondato sugli altipiani del Messico un impero piramidale tutto a gradini, e dove ogni bassorilievo, ogni mosaico di piume significa qualcosa che significa qualcosa che a sua volta significa qualcosa. Una partita ancora aperta, che oggi verifichiamo essere quanto mai tragica e irreparabile, carica di appropriazione e distruzione, di rapacità e sangue. Tra queste rovine messicane si aggira il Montezuma di Calvino che ha in sé un’attitudine perplessa e ricettiva che sentiamo vicina e attuale, come quella dell’uomo che nella crisi dei suoi sistemi di previsione cerca disperatamente di tenere gli occhi aperti, di capire (9 – 11 dicembre).

La domenica pomeriggio invece, al Teatro delle Moline, si avvicenderanno rispettivamente degli ospiti speciali di metafisica, scrittori e critici letterari, esperti di parole: Martina Mengoni, Matteo Marchesini, Silvio Perrella e Lorenzo Pavolini. A loro, al termine dello spettacolo, sarà affidato il compito di approfondire e spostare la visione, di porre e ricevere domande, di aggiungere conoscenza e pensiero.

Realtà che si è distinta per gli imponenti allestimenti teatrali estivi al Cimitero Militare Germanico del Passo della Futa e per la maratona bolognese Pilade/Pasolini dello scorso anno, il teatro di Archivio Zeta è fondato su una relazione ostinata e imprescindibile con la complessità della poesia e del mito, dove perfino il gesto silenzioso e la costruzione dello spazio nascono necessariamente dal corpo a corpo con un testo: come esito naturale, ma mai disinvolto, del faccia a faccia con il logos originario.

Tra incontri, prove, laboratori e libri, per tre sere a settimana Archivio Zeta presenterà alla città anche tre spettacoli, con drammaturgia e regia di Enrica Sangiovanni e Gianluca Guidotti.
Da segnalare che venerdì 9 dicembre alle 18 presso la libreria Zanichelli di Bologna sarà presentato il libro Addi, fischi nel buio, cenni di Silvio Perrella, edito Neri Pozza (2016), dedicato ai temi e agli autori affrontati dal progetto. Sarà presente l’autore.

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