Al Teatro Rossini tre coreografie della storica compagnia: Tempest, E-ink, Upper-east-side.
A Pesaro (Teatro Rossini, sabato 20 febbraio ore 21) in un’unica serata tre coreografie create dagli affermati e apprezzati a livello internazionale Cristina Rizzo e Michele Di Stefano, che affidano la loro ricerca ai danzatori di Aterballetto, compagnia nata nel 1979 e formata da solisti in grado di affrontare tutti gli stili con grandi capacità interpretative.
La tempesta si è conclusa, possiamo archiviare l’oscuro terreno dell’usurpazione e l’illusione del dominio, a noi rimane la possibilità di una riconciliazione, di un luogo potente della relazione. Tempesta/The Spirits è un balletto a tre coppie che formano un gruppo, una specie di tribù che nel suo gioco coreografico articola una danza fatta di ingaggi subitanei, di abitazioni epidermiche e di corpi volatili agganciati in una continua e reciproca torsione di uno nell’altro.
E-ink nasce dalla curiosità per le modalità di trasmissione dei messaggi oracolari e divinatori che, pur essendo formalmente precisi, sono il prodotto di una destabilizzazione. Esatta ed ambigua a un tempo, la loro comunicazione è organizzata sul momentaneo addomesticamento di ciò che per sua natura desidera essere continuamente riscritto, reinventato. "Mentre ricostruivamo il lavoro per Aterballetto - dice Michele Di Stefano -, a distanza di più di quindici anni, è stato soprattutto il corpo a ritrovare l’esattezza di quella scrittura, a rimettere in connessione tutti i particolari scollegati tra di loro per farli ridiventare organici nella loro misteriosa iconografia. Quel che abbiamo chiesto ai due nuovi interpreti è stato soprattutto una fiducia incondizionata nei confronti di questo sistema irriconoscibile, per produrre fisicamente un ritmo non necessariamente identico a quello originario ma capace di ricreare la stessa assoluta arbitraria autorevolezza di cui il lavoro è fatto.
La matematica della “frase” coreografica, la sua collocazione all’interno di un sistema, la sua riproducibilità nel tempo e le conseguenze che essa produce sono il punto di partenza di Upper-East-Side. Dalla grammatica alla geografia, l’informazione viaggia per creare un impatto linguistico nello spazio, in un continuo desiderio di scambio, per far vivere la danza come una condizione ambientale, esplorativa.