Teatro

Bologna, Lucignolo inaugura la non-stagione del teatro San Martino

Bologna, Lucignolo inaugura la non-stagione del teatro San Martino

Durante la conferenza stampa del 5 Ottobre scorso, Roberto Latini, direttore artistico del Teatro San Martino di via Oberdan, ha rimesso il suo incarico alla Cooperativa Libero Fortebraccio Teatro annunciando la “Non stagione” 2010-2011. Il titolo riflette la giusta provocazione ed amarezza di chi è costretto a prendere atto, nonostante il bel lavoro finora fatto, dell’impossibilità di programmare, per mancanza di finanziamenti, il cartellone per la prossima stagione.

“Siamo costretti a sospendere ogni attività e considerare il teatro come teatro privato, gestito dalla compagnia e pagato con i soldi della compagnia”.

A fronte di queste dichiarazioni, Noosfera Lucignolo, in scena fino al 17 Ottobre, ci sembra tanto più meritevole di attenzione: quasi la conferma di una volontà, e di una tenacia, a resistere preservando come prima cosa il lavoro artistico.

La messinscena è divisa in due parti. La prima, narrativa e con riferimenti al presente, ha il pregio di un testo davvero denso, che lo stile recitativo realizza soprattutto nelle parti liriche. La sperimentazione, in questa parte, prosegue le linee dell’autore, che con maestria scompone e destruttura le parole e il racconto.

La seconda parte mantiene fino in fondo il suo carattere laboratoriale: è fisica, non si offre alla comprensione razionale ma sembra alludere agli archetipi della fiaba, alla pancia della balena, allo stato potenziale. Che può essere, insieme, morte e nascita: o cambiamento, e ribellione.

La luce ha una grossa parte nella tessitura dello spettacolo, quasi come un elemento grammaticale del discorso. Gli stacchi di buio in controtempo, i neon nella seconda parte, nel loro accendersi successivo, contribuiscono fortemente alla resa finale, collaborando con la fisicità dell’attore.