Teatro

Cala il sipario sul Corpo di Ballo dell'Arena, licenziati 19 danzatori

Cala il sipario sul Corpo di Ballo dell'Arena, licenziati 19 danzatori

La notizia della possibile chiusura del Corpo di Ballo dell'Arena di Verona circolava già da tempo. Esattamente un anno fa, proprio nel mese di febbraio, dietro le quinte del Teatro Filarmonico di Verona in occasione di "Strings", già sembrava cosa sicura.

Il balletto era stato creato appositamente nell’ambito della Stagione di Balletto dell’Arena, per un gruppo di primi ballerini della Fondazione Arena proprio per dare una ventata di novità al Corpo di Ballo che era rimasto senza direttore.  A cercare di risollevare le sorti dell’Ente già in crisi, era stato chiamato per l’occasione l’allora direttore del Ballet du Rhin Ivan Cavallari, che aveva sostituito per un brevissimo periodo l’ormai ex direttore Riccardo Zanella.

Ora però la notizia è ufficiale. Il sovrintendente della Fondazione Arena di Verona ha licenziato in tronco tutto il Corpo di Ballo, spedendo qualche giorno fa 19 lettere di licenziamento. Tutto ciò nonostante gli spettacoli di balletto riempiano sempre i botteghini, la danza in Italia rimane la Cenerentola di tutte le altre arti, in particolare rispetto all’opera, per la quale vengono fatti i maggiori investimenti. E nel totale disinteresse del Ministro dei Beni Culturali

Come  denunciano in un comunicato i sindacati di categoria Fials e Cisal delle 14 Fondazioni Lirico-Sinfoniche italiane, rimangono ora solo quattro corpi di Ballo: Milano, Roma, Napoli e Palermo.

In Italia dunque stiamo battendo un record del quale non dovremmo certo vantarci: oltre la fuga dei cervelli all’estero registriamo da diversi anni quella dei talenti artistici. In particolare, la categoria dei ballerini è la prima in lista ormai da un ventennio e anche più. Per lavorare con un contratto sicuro e con dei contributi bisogna andare soprattutto in Germania, oppure in Francia, Olanda, Inghilterra, America. Anche la Spagna sta meglio di noi per quanto riguarda i finanziamenti alle compagnie di danza e di ricerca.

Nel comunicato viene quindi denunciato “con estremo sdegno l’attuazione del disegno del Governo di smantellamento delle Fondazioni Lirico-Sinfoniche italiane”. I sindacati infatti sottolineano come i 19 ballerini siano stati licenziati “con presunte motivazioni economiche in contraddizione con gli enormi incassi del botteghino”. Insomma una vergogna per la nostra cultura, e soprattutto una grande delusione per tutti quei giovani ballerini che studiano da anni, si diplomano e vorrebbero magari trovare lavoro in Italia senza dover lasciare le proprie famiglie.