Con Settegiornisusette il castello resta aperto pure il martedì per consentire, a turisti e napoletani, di vedere dall'alto la città con tutte le sue sfumature. Luogo vivo dal 17 marzo al 17 aprile ospiterà anche la mostra Senzatomica Trasformare lo spirito umano per un mondo libero da armi nucleari.
"Vedi Napoli e puoi muori" suggerisce il detto, a sottolineare l'importanza di incontrarsi, almeno una volta nella vita, con le emozioni e la bellezza che esprime questa città. Fondamentale, però, è anche il punto di vista, lo sguardo da cui "vedere": per offrirne costantemente uno “mozzafiato” Castel Sant’Elmo rinuncia all’unico giorno di chiusura e resta aperto pure il martedì. Tutti i giorni turisti e napoletani possono arrivare in Piazza d’armi e salire sui camminamenti panoramici per ammirare dall’alto Napoli (il martedì, poiché solo questi spazi sono visitabili, il biglietto costa € 2,50 euro invece di € 5) .
Per presentare l’iniziativa, chiamata Settegiornisusette, Fernanda Capobianco, vice direttrice del Castello, ha proposto una personale visita guidata alla riscoperta e lettura dei variopinti colori della città di Napoli. Un viaggio tra emozione e magnificenza.
Il tour è iniziato da un punto preciso, lo stesso che scelse lo scienziato ed esperto geografo Giovanni Rizzi Zannoni, che nel 1782 aveva avuto l’incarico di realizzare una nuova cartina del regno delle due Sicilie: la garitta settentrionale. E da lì il viaggio tra presente e passato, tra monumenti e case: sembra quasi di essere davanti a una cartina topografica a tre dimensioni, dove i colori e le forme sono la storia della città.
L’occhio parte per una ricerca all’identificazione. Così si riconosce la collina di Capodimonte, uno spazio verde che si fa notare subito e sulla cima la Reggia, voluta da Carlo di Borbone, maestosamente rossa (oggi il museo). Poi il foro carolino, o meglio l’odierna piazza Dante, rielaborazione vanvitelliana e celebrativa dell’antico largo del Mercatello. Il grigio della chiesa di San Lorenzo Maggiore, piazza San Gaetano che ci fa immaginare come doveva essere l’agorà greco e poi foro romano. Si riconoscono il decumano medio (via dei Tribunali), superiore (via Anticaglia). Le cupole: quella di Santa Maria di Donnaregina Nuova spicca tra le altre, quella dei Girolamini ci fa capire che ci troviamo nella zona del Duomo, di cui si riconosce la guglia. Poi Spaccanapoli, Santa Chiara dalla caratteristica copertura verde, le due guglie di piazza del Gesù e piazza San Domenico Maggiore. Insomma percorrendo i camminamenti di Sant’Elmo si ha l’opportunità di cercare e riscoprire, in un solo sguardo, tutte le bellezza della città ed il contesto geografico unico in cui sono inserite. L’invito aperto a tutti è proprio quello di divertirsi a rintracciare, su quella che potrebbe essere chiamata una “cartina parlante”, suggestivi luoghi: da Castel Nuovo a Palazzo Reale, da Punta Campanella a Nisida, magari soffermandosi su Pizzofalcone, posto dove ebbe inizio la storia di questa città.
Con Settegiornisusette Castel Sant’Elmo rilancia il suo ruolo di luogo-stimolo per Napoli. Ma non solo. Dopo aver aderito alla seconda edizione di Educational Day, all'iniziativa dell'ingresso gratuito alle donne l'8 marzo, apre anche a nuove iniziative: dal 17 marzo al 17 aprile, sarà lo scenario di Senzatomica. Trasformare lo spirito umano per un mondo libero da armi nucleari, una mostra multimediale che attraverso un percorso di immagini, documenti e testimonianze di uomini e donne che vissero il dramma di Hiroshima e Nagasaki, intende diffondere una concreta cultura di pace. Un’ulteriore occasione per trasformare quella che è stata una fortezza prima e un carcere poi, in uno spazio vivo, culturale e di non violenza.