Teatro

Cellolandia, al Ravenna Festival Giovanni Sollima & L'Arianna Art Ensemble

Cellolandia, al Ravenna Festival Giovanni Sollima & L'Arianna Art Ensemble

Stupore, entusiasmo e magia nella Basilica di Sant'Apollinare Nuovo a Ravenna, che lo scorso 13 giugno ha fatto da cornice all'evento "The Missing Link".

I violoncelli che invadono la città di Ravenna con artisti d’eccezione per la rassegna Cellolandia affascinano il pubblico del Ravenna Festival 2016 e l’intera città. Il progetto è guidato dal virtuoso e fantasioso Giovanni Sollima, che si è esibito lunedì 13 giugno nell’affascinante cornice della Basilica di Sant’Apollinare Nuovo.

Il compositore cerca di coniugare la musica barocca con quella moderna, spaziando dai classici ai contemporanei e nelle sue composizioni riesce a sintetizzare perfettamente questo dualismo, in maniera pura e distillata, senza ricorrere a tecniche digitali o manipolazioni elettroniche, forte di un rigore esecutivo fedele alla voce del suo strumento. Forza fisica, postura armoniosa e una pregevole capacità di improvvisazione sono le armi di Giovanni Sollima, un musicista borderline. Intrecci, rimandi, innesti conferiscono una particolare forza ritmica ed espressiva alle sue esecuzioni rendendolo davvero simile ad un musicista rock. Portato al limite delle possibilità fisiche, il suo violoncello diventa uno strumento elettrico dalla voce suadente e carnale capace di divenire il mistico tramite tra antico e moderno.

Nel corso della serata sono stati proposti alcuni brani del compositore  settecentesco Giovanni Battista Costanzi, noto come il Giovannino del violoncello, autore di pagine straordinarie, quasi visionarie per questo strumento di cui era anche un eccezionale virtuoso, ma poco conosciuto al giorno d'oggi,  motivo per il quale Sollima proporrà  nel suo ultimo progetto discografico, in produzione per l’etichetta Glossa, l’integrale dei lavori strumentali del compositore romano.  Costanzi  <<è l’anello mancante nella storia dello strumento tra barocco e preclassico>>, afferma Sollima, fondamentale riferimento per capire l’eccezionale evoluzione tecnica ed espressiva che questo strumento mostra di aver raggiunto con Boccherini, che non a caso fu suo allievo.

Accompagnato dall’Arianna Art Ensemble, Giovanni Sollima ha proposto di Costanzi le cinque Sinfonie per violoncello e basso continuo e ha concluso il programma con “Il mandataro”, la sua nuova composizione che proprio in questo concerto avrà la prima esecuzione in Sicilia. “Il mandataro” è un brano ispirato a Costanzi e testimonia come l’appassionata ricerca condotta da Sollima non si sia limitata a riportare alla luce la produzione di questo compositore ma sia riuscita a penetrare a fondo nell’affascinante e vivacissimo mondo musicale della Roma del Settecento in cui Costanzi visse e operò, facendolo rivivere attraverso uno dei molteplici ruoli che il musicista ricoprì durante il suo prestigioso incarico per il Cardinale Ottoboni: il mandataro ocapo d’istrumenti, ossia colui che andava in giro a raccogliere musici per formare l’orchestra per le grandi occasioni.

L'Arianna Art Ensemble è una formazione siciliana specializzata nell'esecuzione del repertorio vocale e strumentale sei- settecentesco con strumenti d'epoca fedele all’esecuzione storica, ma si dedica anche alla sperimentazione e l’ esecuzione di brani di musica contemporanea con strumenti antichi. Nella serata era presente in formazione ridotta e rappresentato da Andrea Rigano al violoncello, Paolo Rigano all'arciliuto e tar armeno e Cinzia Guarino al clavicembalo.

Come sempre Sollima si presenta al pubblico con il  suo consueto entusiasmo  che lo contraddistingue e pone nell'esecuzione una energia intensa che dà forza e nuova luce alle composizioni di Giovanni Battista Costanzi, quasi a renderlo un compositore neobarocco moderno, grazie  anche alla prassi dell'epoca che prevedeva quasi sempre la possibilità di interagire nella composizione variando la conclusione del movimento. Ne esce un suono vivo, quasi fisico e vibrante, sempre  lirico e struggente. Sollima riesce sempre  a portare all' estremo le possibilità sonore dello strumento e nel suo stile quasi teatrale di approcciarsi allo strumento aggiunge una dimensione fisica e visiva che è un valore aggiunto all'indubbia capacità tecnica e filologica.