Teatro

'Classe di ferro' debutta a Trieste

'Classe di ferro' debutta a Trieste

Aldo Nicolaj esordisce a Trieste con Classe di ferro: da giovedì 3 a sabato 5 marzo alle ore 21.00 al Teatro Miela, con un cast eccellente e raffinato composto da Paolo Bonacelli, Giuseppe Pambieri e Valeria Ciangottini.

Da stasera e fino al 5 marzo al Teatro Miela di Trieste Paolo Bonacelli, Giuseppe Pambieri e Valeria Ciangottini, sotto la direzione di Giovanni Anfuso, diventano Libero Bocca, Luigi Lapaglia e Ambra, gli anziani protagonisti di Classe di ferro, una commedia di Aldo Nicolaj: un cast colto ed eccellente, che conferisce sostanza scenica a tre splendide figure che appartengono al teatro dello scrittore piemontese.

I tre si conoscono casualmente durante le passeggiate quotidiane nel giardino pubblico di una grande città: all’inizio solo un saluto, poi uno scambio di frasi, per, infine, diventare amici. E così emergono l’apparenza della loro spensieratezza, le malinconie, le delusioni e le paure, in un quadro dolcemente buffo e teneramente cadenzato da qualche tic e piccole fissazioni.  Così, al contrario della situazione iniziale che ognuno dei tre anziani dipinge, lentamente affiorano l’amarezza di essere diventati un peso per i figli, di sentirsi inadeguati al presente, di guardare con orrore la prospettiva dell’ospizio. Ognuno affronta la realtà a proprio modo: Ambra con il suo carattere angelico e sognatore, Bocca con piglio burbero e riottoso, Lapaglia in modo remissivo. E sono proprio gli ultimi due a non arrendersi al destino, progettando una fuga per rifugiarsi in un paesino di provincia dove vivere circondati dalla serenità della natura. Ma un imprevisto fa tornare loro alla grigia quotidianità, spogliandoli di ogni sogno.

«È sempre stato un momento meraviglioso – benché mi desse anche grandi sofferenze – riuscire a creare solo con parole di dialogo una storia, dei personaggi e delle atmosfere. È una straordinaria magia senza descrizioni e racconti: solo attraverso il dialogo creare personaggi, far venir fuori i loro problemi, situazioni e momenti della loro vita. Non c’è piacere al mondo maggiore di quello di assistere alla loro nascita, vederli formarsi, rendersi conto che una volta creati esistono veramente, hanno un nome, un carattere, una personalità, un modo di comportarsi, una storia dove sono rinchiusi e da cui non possono più uscire».
Queste le parole con cui Aldo Nicolaj racconta la gioia e la fatica di un autore nella creazione dei personaggi, nello scrivere le creature che gli vengono suggerite dall’immaginazione: proprio come i tre protagonisti di questa commedia.