Teatro

'Colloqui di futuro': visoni, percorsi, incontri a Modena Ovest

'Colloqui di futuro': visoni, percorsi, incontri a Modena Ovest

Da ottobre a dicembre il collettivo Amigdala presenta la rassegna "Colloqui di futuro", proseguendo il dialogo instaurato con il quartiere del Villaggio Artigiano di Modena Ovest per l'VIII°edizione del Festival Periferico. "Colloqui di futuro" focalizza l'attenzione sulle potenzialità dello spazio #OvestLab; si sviluppa attraverso tre appuntamenti da sabato 8 ottobre a domenica 4 dicembre.

Colloqui di futuro: tre appuntamenti intorno a una domanda, tra visoni, percorsi, incontri, al Villaggio Artigiano, Modena Ovest.
Tre appuntamenti che proseguono il dialogo instaurato dal collettivo Amigdala con l’area urbana del Villaggio Artigiano di Modena Ovest per l’ottava edizione di Periferico FuturoAntenato, che si è svolto a maggio 2016 tra le officine e le botteghe del villaggio. Così come il festival Periferico, anche Colloqui di futuro focalizza l’attenzione sulle potenzialità dello spazio #OvestLab come nuovo luogo di rigenerazione del quartiere e sulla ricucitura con l’area della Madonnina.
Periferico è un festival di teatro, danza e musica nei luoghi della periferia da scoprire.

L’associazione Amigdala opera nell’ambito del teatro contemporaneo e da molti anni si occupa di rigenerazione urbana attraverso la realizzazione del festival Periferico che si svolge ogni anno in luoghi diversi, selezionati attraverso un lungo lavoro di ricerca che coinvolge anche architetti, urbanisti e altri esperti della città di Modena (Italia). Il festival Periferico si caratterizza per il fatto di realizzarsi in luoghi urbani non-teatrali, in aree degradate della città o in spazi pubblici poco valorizzati del nostro territorio urbano.

Il festival Periferico, che ha ormai assunto lo statuto di una manifestazione riconosciuta e di ampio respiro, nasce con l’idea di portare una manifestazione di qualità in aree di Modena che vivono una profonda trasformazione sociale e urbanistica, dove forte è il bisogno di maturare un’idea di “cultura diffusa” che ponga attenzione non solo al centro della città ma anche alle sue periferie.
Periferico si svolge infatti in luoghi non teatrali, ogni anno diversi, scelti per il loro interesse architettonico o per la loro importanza per la storia della città. Si tratta di spazi inediti, dove il pubblico non può normalmente accedere liberamente: fabbriche, archivi, depositi, spazi industriali, oppure luoghi poco conosciuti della città, come musei o biblioteche.
Ogni anno il festival propone un viaggio attraverso la città, abitando i luoghi scelti con performance site-specific scelte appositamente per valorizzare lo spazio e il suo significato.
La scelta degli spettacoli programmati viene realizzata con attenzione riguardo la qualità del progetti, nell’ambito del teatro, della danza, della musica e della performance contemporanee.

Colloqui di futuro intende porre alcune domande che costituiscono delle possibili aperture, dei varchi per guardare oltre l’ostacolo della crisi attuale e immaginare un possibile futuro. Ancora una volta Amigdala sceglie di accostare discipline, linguaggi e luoghi perché anche questo è un modo per aprire nuovi scenari: mostrare in modo inedito spazi di lavoro, edifici dismessi, strade, crocicchi.
Per la prima volta, sarà inoltre possibile assistere in un unico contesto alle installazioni sonore che Amigdala ha prodotto negli ultimi tre anni in stretta relazione con i luoghi della città attraversati dal festival Periferico: tre domande aperte rivolte al pubblico, chiamato a lasciare traccia del suo passaggio per queste strade.

Colloqui di futuro si sviluppa da ottobre a dicembre:

  • 8-9 ottobre ESERCIZI AFFETTIVI SULLE PERIFERIE
  • 13 novembre SPAZI PER NUOVI LEGAMI
  •  4 dicembre LAVORARE IL SOGNO

Il primo appuntamento è con Esercizi affettivi sulle periferie, sabato 8 e domenica 9 ottobre dalle  ore 15 alle 18, Amigdala presenta Lettere anonime per un camminatore - percorso solitario in un paesaggio sonoro, con Beatrice Schiros e con le voci dei cittadini e dei lavoratori del Villaggio Artigiano, ideazione e regia di Meike Clarelli, Gabriele Dalla Barba, Sara Garagnani e Federica Rocchi, testi di Gabriele Dalla Barba, composizione sonora di Meike Clarelli, progetto a cura di Federica Rocchi.
Lettere anonime per un camminatore è una creazione site-specific realizzata appositamente per il Villaggio Artigiano di Modena Ovest nell’ambito della ottava edizione del Festival Periferico curato da Amigdala dal titolo Futuro Antenato. Lo spettatore è chiamato a mettersi in cammino, in una relazione contemporaneamente di connessione con la città – strade, edifici, traffico, odori, colori, parole, passanti – e di isolamento nell’ascolto. In cuffia, una composizione sonora che si sviluppa come un atto musicale in cui testi si intersecano a voci, rumori, eco di macchine da produzione e treni di passaggio.
Il primo atto, l’azione originaria e fortemente politica che la performance richiede allo spettatore è una disponibilità ad attraversare questa periferia, a farsene allo stesso tempo osservatore silenzioso e protagonista: la relazione affettiva con il paesaggio sarà una conseguenza di questa disponibilità all’ascolto, l’esito – non scontato – dell’esperienza compiuta.

Sempre sabato 8 ottobre, alle  ore 15.30 è la volta di Viaggio nel tempo: la memoria del villaggio - trekking urbano nei luoghi della storia e della memoria tra Villaggio Artigiano e Madonnina, a cura di Istituto per la Storia della Resistenza e della società contemporanea di Modena, guida Daniel Degli Esposti.
Un trekking urbano alla riscoperta delle storie che hanno segnato il paesaggio della Madonnina e del villaggio artigiano modenese. Daniel Degli Esposti, collaboratore dell’Istituto Storico di Modena e Public Historian, guida una camminata attraverso i luoghi della memoria. L’itinerario, facile e adatto a tutte le età, dura circa due ore: si viaggia a piedi attraverso i monumenti della Resistenza, ma si abbracciano anche gli spazi del lavoro e del quotidiano per ripercorrere settant’anni di vita modenese. I racconti permettono di leggere il trascorrere del tempo nello spazio: dalle guerre fasciste all’occupazione nazista, dalla Resistenza alla Liberazione, dalla ricostruzione al decollo industriale, Modena conserva ricordi di sofferenza e riscatto, che spiegano il carattere della città e il suo posto nel mondo.

Alle ore 18.15 invece ci sarà  Il Villaggio di William Guerrieri – incontro pubblico: riflessioni con l’autore su un’esperienza di ricerca fotografic.
Un incontro con William Guerrieri per riflettere sull’indagine fotografica “Il Villaggio”, realizzata nel 2009 su commissione della biblioteca d’arte Poletti di Modena e presentata in forma ridotta lo stesso anno alla West Village Gallery all’interno del villaggio artigiano.
La ricerca è stata in seguito presentata con successo al Die Photograpische Sammulung / SK Stiftung Kultur di Colonia nel 2011 e al MAST di Bologna nel 2016 in occasione della recente esposizione fotografica sul lavoro in Emilia-Romagna. Il Villaggio di Guerrieri, costituito da un’installazione comprendente 50 fotografie e due video è uno scavo archeologico, un percorso analitico nel paesaggio ordinario della post-modernità. Al tempo stesso la ricerca offre la possibilità di una riflessione sul ruolo del vedere e delle immagini nella costruzione di un immaginario collettivo.
Con la chiarezza disarmante del linguaggio documentario, le fotografie ci restituiscono le specifiche fattezze di un luogo ove la creatività empirica del costruire e del decorare ha generato nel tempo forme mutanti, derivate in egual misura dalla tradizione rurale e da quella urbana.

Tutti gli appuntamenti hanno come punto di partenza #OvestLab, via Niccolò Biondo 86.
La performance Lettere anonime per un camminatore e il trekking urbano sono a prenotazione obbligatoria via mail: [email protected].

PROGRMMA COMPLETO.