Teatro

'Corpus Pasolini' a Fermo

'Corpus Pasolini' a Fermo

Lo spettacolo di Giorgio Felicetti si inserisce nel percorso Classico Contemporaneo, proposto alle scuole superiori della città insieme a Scuola di platea.

Giovedì 18 febbraio alle 21 proseguono al Teatro dell’Aquila di Fermo gli appuntamenti di Classico Contemporaneo, rassegna promossa dal Comune di Fermo e dall’AMAT. Giorgio Felicetti presenta Corpus Pasolini, un racconto per voce, proiezioni e violoncello che cerca di mettere assieme i racconti del poeta che del cambiamento della società italiana e della “meglio gioventù” è stato il più lucido e spietato analista.

Con Classico Contemporaneo torna anche Scuola di platea, seguitissimo progetto di introduzione al teatro per gli studenti degli istituti superiori di Fermo promosso dall’AMAT e dal Comune di Fermo. La partecipazione allo spettacolo è solo il momento centrale di un programma che prevede incontri propedeutici e confronti con la compagnia. I seminari preliminari vogliono tracciare alcune linee di lettura dell’opera teatrale attraverso l’ausilio di materiali critici.

“Corpus Pasolini – afferma Felicetti - è dedicato a uno dei più grandi poeti che l’Italia abbia avuto. Intellettuale scomodo dall’impressionante lucidità al limite della chiaroveggenza, artista che della diversità e della emarginazione ha fatto la sua poetica. Curioso ed eclettico, maestro di tanti, genio nel cinema, nella poesia, nella narrativa, nella saggistica. È una ricerca sull’intera opera di Pasolini: dal cinema alla poesia, dagli scritti corsari alla saggistica, dalla musica alla pittura e alle arti visive.

La morte violenta di Pasolini è trauma presente, è ferita inferta a una società intera. Lo spettacolo prende il via dall’ultima notte “di vita” dello scrittore. In un percorso a ritroso, si dipana il racconto della vita del poeta, come in una confessione, o una impossibile e provocatoria intervista attraverso le sue opere e i suoi scritti, dalle poesie “in forma di rosa” ai romanzi come Una vita violenta, fino al grande cinema Mamma Roma, Teorema, il Vangelo secondo Matteo.

Ma soprattutto è lo spietato analizzatore della società italiana, del cambiamento antropologico e del genocidio culturale che si andava tragicamente prefigurando, negli Scritti Corsari e nelle Lettere Luterane che viene fuori tutta la forza, la preveggenza e l’attualità di Pasolini. E c’è intatta tutta la sua disperata vitalità. Il suo amore per la vita: “non solo bisogna impegnarsi nello scrivere, ma nel vivere: bisogna resistere nello scandalo e nella rabbia, più che mai, ingenui come bestie al macello”. E c’è il suo testamento, toccante, immenso apocalittico scenario dell’Italia che siamo noi: l’intervista rilasciata a Furio Colombo, con le ultime profetiche, rabbiose e disperate parole di Pier Paolo Pasolini, poche ore prima di venire ammazzato. Manca certo oggi, una voce come la sua, così intimamente nostra. Una voce sola, che della diversità, e dell’umile Italia, ha fatto il suo canto disperato”.

In scena ci sono Giorgio Felicetti (voce ed azioni), Peppe Franchellucci (violoncello), Roberto Butani (apparizioni) e Giorgia Basili (videoproiezioni).