È stato reso pubblico in questi giorni il programma del Festival Claudio Monteverdi che si svolgerà nell'aprile-maggio 2012 a Cremona e che è ormai giunto quest'anno alla sua XXIX edizione.
Il filo conduttore che accompagna una parte considerevole degli appuntamenti inseriti in cartellone è la musica-spettacolo in epoca barocca.
Sul versante del sacro sono alcune Messe a dar conto della teatralità della musica. Troviamo un esempio di polifonia fiamminga con quella curiosa Missa “Mort m’a privé” che Thomas Crecquillon, maestro alla corte imperiale di Carlo V, compose in occasione della morte della regina Isabella, interpretata dall'Ensemble Gallicantus, straordinario gruppo “a cappella” formatosi con cantanti provenienti dai ranghi dei Tallis Scholars e dei King’s Singers.
A seguire, potremo gustare la stravagante Messa sopra “Ecco sì beato giorno” di Alessandro Striggio a quaranta parti reali, associata a mottetti a doppio coro di Monteverdi e Orazio Benevoli, proposta da Le Concert Spirituel di Hervé Niquet, ensemble molto quotata oggi in Europa per l’interpretazione della prima stagione barocca.
Da ultimo ecco la Messa “Assumpta est Maria”, scritta da Giovanni Pierluigi da Palestrina al declinare del XVI secolo, quando il Concilio di Trento aveva già dettato le sue rigide regole in materia di musica liturgica, eseguita da The Tallis Scholars in società con il Coro Costanzo Porta di Cremona.
Con un balzo di oltre due secoli e mezzo, è poi la volta della Petite Messe Solennelle, composta da Gioacchino Rossini, in un'epoca in cui ormai la Missa dei musicisti aveva da tempo abbandonato ogni connotazione liturgica: essa viene proposta, in una interpretazione cameristica, dal Coro dell’Accademia di Santa Cecilia che, unitamente a un gruppo di eccellenti solisti, sarà diretto da Andrea Lucchesini.
Musica sacra con forte propensione alla spettacolarizzazione si trova anche nel programma presentato sotto il titolo Via crucis che affianca a pagine di matrice “colta”, quali quelle di Monteverdi, brani popolari, laudi spirituali ed estratti da sacre rappresentazioni: il tutto sarà interpretato dall'Ensamble L’Arpeggiata, dalle voci di Raquel Andueza e Lucilla Galazzi e dall’Ensemble Barbara Fortuna, tutti sotto la direzione di Christina Pluhar.
Sul versante profano il programma del Festival prende le mosse da Ottavio Rinuccini con alcune delle sue più belle “poesie” scritte per Claudio Monteverdi che vanno dal Lamento della Ninfa a Movete al mio bel suon, al Lamento di Arianna: esse verranno eseguite dall'Ensemble L’Aura Soave di Cremona, con le voci di Maria Cristina Kier, di Stephan van Dych e di altri solisti.
A seguire, una performance di grande suggestione, Era la notte, che culmina con il monteverdiano Combattimento di Tancredi e Clorinda: soprano Anna Caterina Antonacci, regia di Juliette Dechamps, scena di Cécile Degos, luci di Dominique Bruguière e costumi di Christian Lacroix.
Per chi ama le reinterpretazioni contemporanee dei grandi miti barocchi, ecco Poppea/Poppea, la creazione con cui il coreografo Christian Spuch affida alla compagnia Gauthier Dance la rivisitazione degli intrighi dell’ardente e lasciva amante di Nerone.
Il Festival elenca anche alcuni appuntamenti di grande interesse con la musica strumentale. Il primo di essi, con il fagottista Sergio Azzolini, l’Orchestra L’Aura Soave di Cremona, il violinista Nicholas Robinson, il violoncellista Francesco Galligioni, il liutista Diego Cantalupi, costituisce anche l'evento di inaugurazione della rassegna: in programma Concerti per fagotto e per più strumenti di Antonio Vivaldi.
C’è poi la doppia performance del violoncellista Enrico Dindo, che nel corso di due serate presenta l’integrale delle Suites per violoncello solo, ciclo tra i più alti della creatività di Johann Sebastian Bach ed esaltazione delle peculiarità foniche e delle risorse tecniche di uno strumento ad arco legato alla storia gloriosa della liuteria cremonese.
A proposito di Bach, in una serata ad ingresso libero, sarà proiettato l'originalissimo lungometraggio Sul nome B.A.C.H. Contrappunti con l'arte della fuga, per la regia di Francesco Leprino, il quale si è avvalso delle voci recitanti di Sonia Bergamasco e Arnoldo Foà, delle elaborazioni strumentali di Ruggero Laganà e Alessandro Solbiati, della partecipazione del pianista Stefano Bollani e di oltre cinquanta solisti di fama.
Un’edizione del Festival dunque che, pur nel segno della tradizione e in continuità con la sua missione di valorizzazione del repertorio barocco, non si presenta avara di novità, anche per quanto riguarda gli esecutori, alcuni dei quali presenti per la prima volta a Cremona.
Per notizie più specifiche sulle date degli appuntamenti si può consultare il sito del Teatro “A. Ponchielli” (www.teatroponchielli.it) che riporta il programma completo.