Teatro

Danza all'insegna della solidarietà, con la Scuola di Ballo della Scala

Danza all'insegna della solidarietà, con la Scuola di Ballo della Scala

Uno spettacolo di danza all'insegna della solidarietà con quei giovani che hanno grandi difficoltà nella loro vita. La Scuola di Ballo dell'Accademia Teatro alla Scala, diretta da Frédéric Olivieri, torna infatti sul palcoscenico scaligero per due serate consecutive il 25 e il 26 marzo alle ore 20, accompagnata dall'Orchestra dell'Accademia, sotto la bacchetta di David Coleman.

Lo spettacolo del 25 è promosso dalla Fondazione EY Italia Onlus, impegnata nel sostenere progetti rivolti a ragazzi in situazioni di difficoltà. La serata del 26 è invece inserita nella Stagione d’Opera e Balletto 2014/15 del Teatro alla Scala.

Lo spettacolo si apre con una presentazione della Scuola sul Concerto per due violini in re minore di Johann Sebastian Bach, ideata dal Direttore Frédéric Olivieri per mettere in luce i diversi livelli accademici. Segue la presentazione di una coreografia mai concessa prima a una scuola di danza. Si tratta de La Luna di Maurice Béjart, assolo del balletto Heliogabale costruito su misura per Luciana Savignano nel 1976 sull’Adagio dal Concerto per violino in mi maggiore di Johann Sebastian Bach.

L’assolo è stato interpretato anche da Sylvie Guillem che con questo titolo vinse diciottenne l’International Ballet Competition di Varna. Oggi è una giovane allieva a raccogliere la sfida, guidata da Piotr Nardelli, ballerino del Ballet du XX siecle di Bejart divenuto poi suo assistente.Lo spettacolo proseguirà con Les Sylphides, coreografia di Michail Fokin su musica di Fryderyk Chopin.  Infine  la serata si concluderà con un capolavoro di George Balanchine  padre del balletto neoclassico del Novecento, intitolato Who cares?

La coreografia è fra le più vivaci e spumeggianti della sua produzione, ideata nel 1970 per il New York City Ballet, su musiche di Gershwin. Balanchine e Gershwin si erano incontrati alla fine degli anni Trenta poiché il compositore americano desiderava che Balanchine firmasse le coreografie per un film, Goldwin Follies, che poi non venne mai realizzato. Nel corso del loro incontro, Gershwin regalò a Balanchine le partiture di diversi pezzi scritti fra il 1924 e il 1931 e il coreografo russo, dopo molti anni, ispirato dall’energia delle musiche, creò il balletto Who cares?, che racconta la dinamica vita di Manhattan con briosa energia, pur nel rigore tecnico del tessuto classico-accademico.

Teatro alla Scala  25 e 26 marzo ore 20