Teatro

"Due partite" a Jesi e Porto Sant'Elpidio

"Due partite" a Jesi e Porto Sant'Elpidio

Il testo di Cristina Comencini tocca due teatri marchigiani. Portato in scena dieci anni fa con la regia della stessa autrice e divenuto nel frattempo un film di successo, la commedia si avvale oggi di nuove regista e interpreti.

Due partite di Cristina Comencini inaugura la stagione di prosa del Teatro Pergolesi di Jesi sabato 23 gennaio alle 21, interpretato da Giulia Michelini, Paola Minaccioni, Caterina Guzzanti, Giulia Bevilacqua per la regia di Paola Rota, scene e disegno luci Nicolas Bovey, costumi di Gianluca Falaschi.  Lo spettacolo sarà poi rappresentato a Porto Sant'Elpidio mercoledì 27 gennaio alle 21,15 presso il Teatro delle Api.
Siamo negli Anni ‘60, quattro donne giocano a carte in una casa. Ogni giovedì, da molti anni, si riuniscono per fare una partita, chiacchierare, passare il pomeriggio. Con loro le loro figlie piccole. 45 anni dopo la storia si ripete. Due epoche allo specchio, due modi di essere donne. Scrive la regista: “Nel primo atto quattro donne, molto amiche tra loro, giocano a carte e parlano in un salotto. Si ritrovano lì ogni settimana. Nella stanza accanto le loro figlie giocano alle signore, si ritrovano anche loro ogni volta che si incontrano le loro madri. Nel secondo atto le quattro bambine sono diventate ormai delle donne che si vedono nella stessa casa e continuano quel dialogo, interrotto e infinito, sui temi fondanti dell’identità femminile. Sono le stesse attrici che avevamo visto interpretare il ruolo delle madri. Gli eventi che tengono unite queste donne sono i più naturali e significativi dell’esistenza: la nascita e la morte. La conversazione procede tra di loro con un ritmo incalzante, tragico e comico al tempo stesso, e in questo flusso di pensieri e parole le loro identità si confondono e si riflettono in quelle delle loro madri, in una continua dinamica di fusione e opposizione, come in un gioco di specchi deformanti. La commedia lavora su diversi livelli, è un meccanismo perfetto che alterna momenti di comicità a momenti di vera e propria commozione, ma quello che più mi colpisce è un altro aspetto, fondamentale a teatro, che è quello fantastico, fantasmatico. Le protagoniste di questa storia sono donne che si proiettano madri, madri che immaginano come saranno le loro figlie, figlie che hanno assunto, mangiato e digerito le proprie madri per farsi donne autonome, diverse, opposte, e sorprendentemente vicine. Queste bambine che non vediamo mai e il loro perenne struggimento della crescita sono l’anima di questa commedia.”
La pièce, scritta da Cristina Comencini, è già nota al pubblico sia per lo spettacolo diretto dalla stessa Comencini che nel 2006 ebbe notevole successo, sia per l’omonimo film uscito nel 2009 diretto da Enzo Monteleone.