Al Teatro Verdi di Pordenone si conclude la stagione di Balletto con "Ground zero – Nuovo giardino", spettacolo messo in scena dalla Compagnia Balletto Classico di Liliana Cosi e Marinel Stefanescu
Il balletto rientra nel filone delle grandi produzioni della Compagnia fondata nel 1977 dalle due etoile i cui nomi sono celebri in tutto il mondo, compagnia che ha sede a Reggio Emilia e tutt’ora conta sull’esperienza e il talento dei suoi due fondatori.
L’espressività del linguaggio coreografico di Stefanescu nasce certamente dalla sua formazione classica, ma è fortemente personalizzata dall’ispirazione degli autori musicali, dalle sue radici in terra di Romania e dall’immedesimazione con i grandi temi di oggi, in una ricerca tutta interiore.
Così il tragico evento del settembre 2001 ha generato in lui una riflessione più ampia sul dolore che da sempre affligge, l’umanità. Dolore che qualcuno 2000 anni fa ha condiviso e illuminato. Da qui nasce l’idea iniziale del balletto "L’Icona della Memoria" sull’adagio per archi di Barber che presenta personaggi che sono “segno di contraddizione”, per offrire una speranza sottile ma indelebile, si può dire storica, che accompagna lo spettatore in tutto il percorso dell’opera.
Con Ground Zero – Nuovo Giardino si realizza un sogno, nell’idea costante dell’unità delle arti, un nuovo passo in cui si rendono protagoniste la pittura in simbiosi con la coreografia. Dopo il primo quadro, lo spettacolo entra nel vivo sulle grandi tematiche venute alla ribalta nel terribile 11 settembre: distruzione, sofferenza, lotta, contrapposizione di simboli opposti, sempre in chiave universale, oltre il tempo e lo spazio. In questo contesto persino i brani sinfonici di Ciajkovskij sembrano trovare, incastonati nei brani originali di Adrian Enescu , la loro esatta collocazione.
Teatro Verdi di Pordenone ore 20.45