In prima nazionale al Santarcangelo Festival il lavoro della coreografa marocchina.
Corbeaux (Corvi), performance del 2014 ideata dalla danzatrice e coreografa marocchina Bouchra Ouizguen, viene presentata quest’anno in prima nazionale al Festival di Santarcangelo, in scena solamente l'8, il 9 e il 10 luglio.
Un gruppo di donne vestite di nero e col capo coperto da un fazzoletto bianco si incontrano, danzano, cantano insieme. Come uno stormo di uccelli, di corvi, ‘volano’ creando una coreografia dove il singolo si identifica col gruppo e viceversa, in perfetta simbiosi. Sono donne mitologiche quelle di Bouchra Ouizguen, sirene di antica memoria ma di moderni intenti che attraversano culture e ideologie tramite il movimento e la voce, azzerando le diversità.
La coreografia è costruita su movimenti semplici e liberi, il coro è simile a un mantra ripetuto, un’eco dalla quale, a volte, emerge una singola voce che poi si riassorbe nel gruppo. Le voci e i movimenti reiterati creano un effetto simile ad una trance ipnotica, emotivamente coinvolgente per il pubblico che, più che ad una performance, assiste ad un rito.
Lo stormo di Ouizguen è itinerante, si sposta di città in città, migra e, dove arriva, cerca nuovi elementi che prendano parte al lavoro. Così è stato anche per Santarcangelo: il gruppo è eterogeneo ed è formato da donne di varie nazionalità che vivono nel territorio santarcangiolese e che, tramite un laboratorio tenuto a maggio, hanno potuto conoscersi, confrontarsi e trovare punti d’incontro.
Il risultato è d’impatto: uno ‘stormo’ di donne-uccello che intonano un coro e che si spostano nella città portando la loro presenza in luoghi quotidiani legati però alla natura come, ad esempio, parchi pubblici, strade alberate, campetti di periferia. Ed il gruppo, così come si è creato, spontaneamente si scioglie, come gli stormi di uccelli che in cielo si creano e si separano continuamente, riportando la normalità e la quotidianità nel luogo che, fino a quel momento, ha ospitato il rito.