"Don Giovanni" di Molière è un’opera sublime e strana sotto molti punti di vista.
È un capolavoro del teatro di tutti i tempi, un classico sospeso tra comicità e tragedia, che trova unità nel personaggio del "grande seduttore": amante infedele, sposo adultero, debitore insolente, padrone tirannico, figlio crudele, ateo temerario e ipocrita temibile.
Quello portato in scena dalla “Compagnia Gank” dal 12 al 16 marzo (al Teatro Sala Fontana di Milano) asseconda una struttura bizzarra in cui commedia e tragedia si alternano senza preavvisi, con un succedersi di luoghi e spazi che nulla hanno a che fare con il naturalismo, una vicenda in cui statue prendono vita e si vendicano.
Con un testo del genere non si può far altro che creare un gioco meta-teatrale in cui gli attori e lo spazio si trasformino senza soluzione di continuità. Uno spettacolo in cui prevale l’evocazione rispetto ad una ricerca di realismo scenico, forse poco adatto alla commedia e alla storia della compagnia.
Si tratta di una commedia atipica rispetto alla vasta produzione del commediografo francese: ha una trama poco lineare, dei personaggi incredibilmente distanti fra loro, sia per caratteri sia per appartenenza sociale. La si potrebbe forse definire la più Shakespeariana fra le sue creazioni.
Questa libertà creativa apparentemente caotica e le “psicologie” ma, soprattutto, le azioni dei suoi proverbiali protagonisti, regalano a questa commedia un fascino senza paragoni.
12 - 16 Marzo 2014
al Teatro Sala Fontana di Milano
Don Giovanni di Molière
con Alberto Giusta, Antonio Zavatteri, Massimo Brizi, Alessia Falini, Mariella
regia di Antonio Zavatteri
Speranza, Alex Sassatelli
scene e costumi Laura Benzi
luci Sandro Sussi
Compagnia Gank in coproduzione con Teatro Stabile di Genova