Teatro

In & Off, il meglio della danza fino al 13 marzo

In & Off, il meglio della danza fino al 13 marzo

Da Milano a Bologna, da Venezia a Roma, gli appuntamenti da non perdere per chi ama la danza e ha voglia di spostarsi in giro per l'Italia per assistere agli ultimi debutti.

Il Balletto di Milano per esempio, oltre ad avere ottenuto di recente un riconoscimento di rilevanza nazionale per la sua attività di spettacolo dalla Regione Lombardia, ha nel suo repertorio una coreografia esclusiva di grande impatto, ovvero il  “Bolero” di Ravel  che ha avuto successi incredibili nel mondo (Russia, Francia, Estonia, Lettonia, Svizzera ecc.) e che farà il suo debutto al Teatro Manzoni di Monza il prossimo 19 febbraio.

Il primo degli appuntamenti dei Luoghi del Contemporaneo-Danza  invece è in programma al Teatro Comunale di Vicenza sabato 20 febbraio alle 20.45, in Sala Grande. In scena lo  spettacolo “Jessica and me”, di e con iCristiana Morganti storica danzatrice del Tanztheater Wuppertal di Pina Bausch .A presentare lo spettacolo e la sua autrice e interprete, prima della performance alle 20.00 in Sala Grande, sarà Leonetta Bentivoglio, firma de “La Repubblica” per il settore cultura e spettacoli.

Il 18 febbraio 2016 alle ore 20.30 al Teatro Filarmonico di Verona  con repliche fino a domenica 21 febbraio debutta Strings, secondo spettacolocoreutico proposto dalla  Fondazione Arena di Verona all’interno della Stagione Opera e Balletto 2015-2016. Dirige l’Orchestra areniana il maetsro Victor Hugo Toro.

Lo spettacolo, firmato dal coreografo Ivan Cavallari, è costruito sulle partiture di grandi compositori: Fritz Kreisler, Béla Bartók, Johann Sebastian Bach, Niccolò Paganini, Samuel Barber e Ludwig van Beethoven. I Primi ballerini ospiti Dongting Xing e Dane Holland danzeranno a fianco dei Primi ballerini della Fondazione Arena di Verona: Alessia Gelmetti, Amaya Ugarteche, Teresa Strisciulli, Evghenij Kurtsev e Antonio Russo.

Giovedì 25 Febbraio 2016 alle ore 20.30 debutta in Prima Nazionale al Teatro Carlo Goldoni di Venezia (San Marco 4650) “What is classic?” esito finale del percorso di ricerca coreografica sviluppato all’interno di Choreographic Collision 7, progetto di alta formazione realizzato da DanzaVenezia con la direzione artistica di Manola Bettio, Viviana Palucci e Stefano Tomassini. Tre coreografi italiani, Laura Boato, Samuel Nicola Fuscà e Laura Pante insieme al proprio nucleo di danzatori propongono, a partire dalla domanda “What is classic?”, un personalissimo punto di vista in termini performativi su tre classici del repertorio di danza - Giselle, Ondine, Don Quichotte - avvalendosi della collaborazione dell’equipe di Choreographic Collision.

Nell’ambito della loro sesta tournée nazionale, che sta registrando ovunque sold out e grande successo di pubblico, l’italianissima compagnia di acrobati e danzatori SONICS fa ritorno a grande richiesta nei teatri dell’Emilia Romagna, con diversi appuntamenti in Regione dal 18 Febbraio fino a metà Marzo.
Molto attesa la data del 1 Marzo al Teatro Duse di Bologna: dopo tre anni di assenza dai palcoscenici bolognesi, I SONICS ritornano in città con “Duum”, spettacolo che rispetto alla sua prima apparizione del 2013, si presenta completamente rinnovato nei costumi, nelle scenografie e nelle musiche, forte dell’esperienza del Festival Fringe di Edimburgo del 2014.

Altra grande novità AEROS, in tour italiano dal 1 marzo, arriva a Milano al Teatro degli Arcimboldi dall’11 al 13 marzo 2016.  Humor e sensualità, sperimentazione e potenza fisica: un mix scenico incontenibile, nato dalla creatività di tre grandi star della danza internazionale - i coreografi Daniel Ezralow (fondatore di D.E. Dance Company), David Parsons (fondatore della Parsons Dance) e Moses  Pendleton (fondatore di Momix)  unito alla fenomenale fisicità atletica dei campioni della Federazione Rumena di Ginnastica Artistica, Ritmica e Aerobica, una delle più medagliate del panorama sportivo mondiale. Aeros, spettacolo unico nel suo genere, nasce da un’idea di Antonio Gnecchi Ruscone che ha voluto unire per la prima volta il talento di Ezralow, Parsons e Pendleton con la geniale intuizione di utilizzare un cast composto di un gruppo di atleti invece che di danzatori.