Debutta in prima nazionale "Karmafuliminien – figli di puttini", l'ultimo lavoro del collettivo Generazione Disagio, prodotto dal Teatro della Tosse di e con Enrico Pittaluga, Graziano Sirressi, Luca Mammoli regia e coautore Riccardo Pippa.
Il nuovo spettacolo parte da quella preghiera nichilista recitata dai protagonisti alla fine del precedente lavoro Dopodiché stasera mi butto, andato in scena, alla Tosse, a gennaio e replicato poche settimana fa.
Karmafulminien non lascia inascoltata quella supplica e invia sul palcoscenico tre angeli, che si presentano al pubblico in tutto il loro sbiadito splendore. Tre angeli aggressivi, pessimisti, cinici e caustici, incarnazione della spiritualità moderna. L’uomo moderno identifica questi spiriti divini come creature funzionali alle proprie esigenze a cui votarsi per raggiungere la realizzazione dei propri desideri e bisogni terresti. Nel 2015 i tre angeli sono tirati per la giacchetta solo per prendere un bel voto all’università, rimorchiare oppure vincere al superenalotto. Un interesse momentaneo per il loro operato che getta sulle “ali”, sempre più fragili dei tre, i mali e le brutture della vita contemporanea.
Una condizione frustrante per queste creature celesti, che desidererebbero piuttosto essere, come in passato, degli angeli custodi che accompagnano l’uomo dall’inizio alla fine restando al suo fianco con fatica in tutti i passaggi della vita, figure che custodiscono l’unicità dell’individuo e la consapevolezza della sua originalità, che richiamano alle potenzialità inespresse e risvegliano, vocazioni, aspirazioni e slanci ideali.
Uno spettacolo comico con un ritmo incalzante, che diverte dall’inizio alla fine, spesso in maniera amara, ironizzando sui difetti della società. Karmafulminien – figli di puttini non è uno spettacolo sulla religione, agli autori non interessa parlare di questo, bensì riflettere e ridere della spiritualità dell’uomo moderno.
Un lavoro che ragiona sulla mercificazione del culto attraverso gadget che hanno poco di spirituale e molto di marketing e sulla pornografia dei sentimenti attraverso un’iconografia che spesso imbarazza.
Lo spettacolo, come il precedente, punta sulla collaborazione del pubblico che verrà coinvolto e diventerà protagonista a sua volta della storia e usa un’estetica kitsch mischiando le icone sacre ai simboli della cultura popolare.
Lo spettacolo sarà in scena da questa sera fino al 15 novembre (ore 20.30); martedì 10 novembre (ore 10:00 e ore 20:30); domenica ore 18:30.
Il costo del biglietto è di 14 euro; la sera della prima, i giovani fino a 28 anni pagano 10 euro.