Il Duo Labèque regala al pubblico una sorta di album di famiglia, le musiche che hanno segnato il loro percorso personale e professionale.
Molto diverse tra loro, le sorelle Katia e Marielle Labèque non hanno mai cercano di suonare alla stessa maniera, insistendo nella ricerca di due suoni diversi, due pianoforti diversi, due voci differenti. L’obiettivo più difficile da raggiungere quando si decide di esaltare le differenze è la libertà espressiva. Questo può sembrare un obiettivo quasi impossibile da raggiungere e certo non appartiene alla maniera più tradizionale di interpretare il duo pianistico, ma al contrario, è l’elemento che maggiormente le caratterizza. Katia e Marielle Labèque formano un duo pianistico celebre in tutto il mondo.
Le sorelle Labèque cominciano la loro carriera pianistica in giovane età, ricevendo le prime lezioni di pianoforte direttamente dalla madre, la pianista Ada Cecchi. Il loro primo successo fu la registrazione della Rapsodia in blu di George Gershwin premiata con un disco d'oro. Da allora sono state invitate a suonare con le più prestigiose orchestre del mondo tra le quali Berliner Philharmoniker, Los Angeles Philharmonic, la Sächsische Staatskapelle Dresden, l'Orchestra sinfonica di Cleveland, l'Orchestra sinfonica di Boston, i Wiener Philharmoniker e l'Orchestra Filarmonica della Scala, sotto la bacchetta di celebri direttori quali Zubin Mehta, Giovanni Antonini, sir John Eliot Gardiner, Antonio Pappano, Colin Davis sir Simon Rattle.
In occasione del concerto che si terrà lunedì 8 febbraio all'Auditorium Manzoni di Bologna si cimenteranno in parte in alcuni brani contenuti nel loro CD Sisters, un viaggio suggestivo nelle musiche che hanno accompagnato la loro infanzia e carriera, dal Lago dei cigni di Cajkovskij alle Danze ungheresi di Brahms, fra ricordi, atmosfere e sensazioni ricreati dai due pianoforti. A questi si aggiunge La sagra della primavera, di Igor Stravinskij.