Teatro

OLANDIAMO, focus sulla danza dei Paesi Bassi a Roma

OLANDIAMO, focus sulla danza dei Paesi Bassi a Roma

A Romaeuropa festival uno sguardo su tre coreografi che hanno sviluppato un loro innovativo e personale linguaggio artistico, già riconosciuti come nuovi nomi di punta della scena coreutica internazionale.

Olandiamo, realizzato con il sostegno del Fonds Podium Kunsten Performing Arts Fund NL e con il contributo dell'Ambasciata dei Paesi Bassi, porta sul palcoscenico del Teatro Vascello l'irruente energia performativa di Jan Martens con il suo The dog days are over (2 Novembre) e gli esperimenti percettivi di Ann Van Den BroekWard/Ward con la sua ode al colore nero The black Piece (5 e 6 Novembre), al Teatro India il linguaggio irriverente e psichedelico di Nicole Beutler con il suo 3: The Garden ispirato al celebre trittico The Garden of Earthly Delight di Hyeronimus Boush (6 Novembre).

Già al Romaeuropa Festival nel 2015 con "Ode to the attempt (a solo for meself)", Jan Martens ritorna per l'edizione 2016 del Festival con la sua prima creazione di gruppo: The dog days are over. In "The dog days are over" otto danzatori affrontano la platea attraverso un unico movimento: il salto. Spiega il coreografo: "Per questo spettacolo mi sono ispirato al linguaggio di Lucinda Childs, alla matematicità nel rapporto tra gesto e spazio, alla ripetizione, ma anche al pensiero coreografico di Anne Teresa De Keersmaeker. Nella coreografia ci sono degli elementi provenienti dallo spettacolo d'intrattenimento, in particolare dal cabaret. Mi piace ibridare la cultura alta con quella popolare e commerciale per creare qualcosa di nuovo".

Il secondo appuntamento di Olandiamo è un salto nel buio. A luci spente, infatti, Ann Van den Broek costruisce la sua The Black Piece, coreografia premiata nel 2015 con lo 'Zwaan' (Swan Award) – prestigioso premio Olandese.Dice la  coreografa: "Il buio totale permette di non percepire più il distacco tra palcoscenico e platea. Invito gli spettatori a condividere con noi questo spazio e creo le condizioni affinché ognuno si senta a proprio agio, senza spavento, senza sentimenti negativi. I danzatori attraversano diversi stati emotivi: agiscono al buio, in alcuni casi sono guidati da fonti di luce e in altri casi ancora sono filmati da un video-maker. Nel buio siamo costretti a costruire nuove modalità di comunicazione, prestare cura  ai movimenti, acuire l'attenzione".

Ultimo appuntamento del focus che Romaeuropa Festival dedica alla nuova danza olandese, 3: The Garden della coreografa Nicole Beutler è una psichedelica riflessione sul rapporto tra natura e cultura. Afferma Nicole Beutler: "La natura rappresenta per noi ciò che è puro, intatto, in contrasto con ciò che ha subito il passaggio dell'uomo, che è stato modificato dalla cultura, che è stato civilizzato per diventare ordinato quindi artificioso. Ma in realtà la natura è anche brutale e questo spesso viene dimenticato, per via di un certo idealismo. Nelle sue forme selvagge e contaminate però la natura conserva sempre delle fondamentali simmetrie alle quali non un solo atomo, non un sono cristallo può sfuggire".

Ognuno di questi tre coreografi merita attenzione singolarmente. La possibiltà offerta da REF di vederli riuniti in serrata successione è un'occasione da non perdere.