Dopo l'esordio di novembre nel ridotto del Duse Piccolo e la presentazione di Uphill di Shang-Chi Sun il progetto artistico di danza contemporanea ideato da Fabrizio Favale, 'Circo Massimo' torna nel 2016 in sala grande con Ossidiana dello stesso Favale e la sua compagnia le Supplici
Dopo l'esordio di novembre nel ridotto del Duse Piccolo e la presentazione di Uphill di Shang-Chi Sun a dicembre, il progetto artistico di danza contemporanea ideato per il Teatro Duse da Fabrizio Favale, 'Circo Massimo', torna il 28 gennaio alle ore 21 in sala grande di via Cartoleria con Ossidiana dello stesso Favale e la sua compagnia Le Supplici.
Favale disegna in Ossidiana un arabesco fatto di incredibile complessità coreografica e leggera visionarietà.Questo lavoro di Fabrizio Favale, dal 1991 al 2000 danzatore per la compagnia Virgilio Sieni, è ispirato e fa riferimento all'osservazione di quei particolari fenomeni che riscontriamo in natura, dove le forme restano incompiute, o danno origine ad altre forme prima d'aver raggiunto la nuova forma definitiva. Ossidiana si muove su questo sentiero, un lavoro che al suo interno lascia fluire innumerevoli accadimenti, prima che i precedenti siano conclusi: come accade al vetro di ossidiana, dove il cristallo non sopraggiungerà mai. È da questo punto di vista minerale, da questa simultaneità, dove tutti sono impegnati a innescare e disinnescare le cose, che di volta in volta il lavoro sublima in pura materia coreografica, in live electronics concert, in travestimenti con le sabbie dell'Eyjafjallajökull. Questa ideazione coreografica si sbarazza della temporalità che vede un prima e un dopo, in favore della simultaneità e si sbarazza anche dell’autorialità unica, perché l’autore e la competenza in un siffatto sistema è opportuno che non sia uno, ma molti.
Lo spazio scenico potrebbe somigliare allora a un laboratorio, o, se vogliamo, alle pendici d’un esotico vulcano, dove tutti sono impegnati a innescare e disinnescare le cose, individuando i cedimenti del tessuto di ciò che avviene sotto i nostri occhi.
Pluripremiato per i suoi lavori a livello internazionale, la sua danza, richiamando il maestro Virgilio Sieni, è capace di dare alla tecnica voce filosofica e interiore. Nel 1999 fonda la compagnia Le Supplici, con cui calligrafismo, forme edonistiche leggere e impalpabili vengono disegnati con gesto rapido e leggero. Favale è autore di un ordito talmente leggero da risultare molto più “effimero” della danza stessa”. La danza di Fabrizio Favale sembra dispiegarsi su una via essenziale di piena astrazione, quasi siderale, che non riguarda affatto il mondano, e tuttavia allo stesso tempo sembra accennare improvvisamente a paesaggi arcaici, forse a suggestioni del mito, o a grane fiabesche.
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