Teatro

'Pupattole', a Bologna un ricordo di Laura Betti tra teatro e musica

'Pupattole', a Bologna un ricordo di Laura Betti tra teatro e musica

Al Teatro delle Moline di Bologna, ell'ambito delle iniziative "Pasolini 1975/2015", riconosciute dal Ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo, tre repliche per un anticonvenzionale ricordo di Laura Betti, amica di Pasolini, musa del suo teatro e icona del suo cinema.

Lo spettacolo, in scena al Teatro delle Moline di Bologna dal 22 al 24 gennaio, nasce dal romanzo Teta Veleta, una fantasia autobiografica di Laura Betti, al secolo Laura Trombetti.
Francesca Ballico dirige e interpreta questa produzione Ca’Rossa, residenza Moline-ERT dalle forti marcature espressionistiche, la vena ironica e dissacrante travolge ogni dato esperienziale, in una ricerca linguistica fortemente teatrale. I monologhi incastonati nel racconto conservano le tracce dei personaggi interpretati mescolando il repertorio al vissuto in un susseguirsi di iperboli e provocazioni. Esagerazioni ed ingigantimenti filtrati da un’ottica deformante stravolgono la narrazione ed enfatizzano i particolari del reale fino a trascinare notabili esponenti della cultura italiana in una parata di maschere circensi. Ma l’ispirazione pasoliniana non può sottrarsi all’elemento onirico, che prevale, sempre filtrato da una provocazione caustica che non teme l’osceno e non risparmia gli affetti familiari. C’è l’infanzia nella Bologna fascista, la Roma del boom economico e del Parnaso letterario, la liberazione sessuale femminista in un delirio priapico e carnascialesco.

Ma sotto il gioco teatrale dei travestimenti e le pieghe parodistiche delle canzoni da varietà, serpeggia costante l’elemento tragico, il senso irrimediabile di un lutto. Un dolore profondo che frantuma l’identità e chiama la maschera per sopportarlo. Rimane una pupattola dilaniata che si ostina a ricucire i resti di un corpo straziato dalla violenza qualunquista. Come testimoniano le pagine sulle tracce del poeta scomparso che segnano una lacerante, ineluttabile separazione.

Lo spettacolo segue lo stile del romanzo nelle sue deformazioni con rapidi passaggi tra grottesco e poetico, ironia e commozione. La scena sarà essenziale, tesa ad amplificare la sonorità del linguaggio. La cura musicale è affidata a due compositrici, la cantante-attrice Luisa Cottifogli e la bassista Camilla Missio, che rivisiteranno le canzoni in una linea sperimentale che non rifugge il melodico, ma lo traspone in contaminazioni di jazz, musica contemporanea e tradizione italiana. La formazione femminile diventerà così specchio rifratto dell’io narrante, scomposto nei personaggi delle ballate per un’irriverente carrellata italiana: dalla sciantosa all’eterna  bambina, fino alle dolenti figure pasoliniane.
Lo spettacolo è inserito nel cartellone del progetto "Più moderno di ogni moderno. Pasolini a Bologna settembre 2015 – marzo 2016", da Comune di Bologna e Fondazione Cineteca di Bologna.