Il Maestro ha accolto l'invito del Sindaco di Napoli ed assumerà la presidenza onoraria dell'organismo formatosi in vista dell'anno 2016, duecentesimo anniversario della morte di Giovanni Paisiello.
Il Maestro Riccardo Muti ha accolto l'invito del Sindaco de Magistris e dell'Assessore alla Cultura del Comune di Napoli, Nino Daniele, e pertanto assumerà la presidenza onoraria del Comitato per le Celebrazioni del duecentesimo anniversario della morte di Giovanni Paisiello (1740-1816).
Paisiello nacque a Taranto, studiò e visse a Napoli la maggior parte della sua vita, e fu uno dei più importanti e influenti compositori d'opera italiani: per iniziativa del Comune di Napoli è stato di recente formato un Comitato allo scopo di coordinare la pianificazione, la preparazione e l’organizzazione degli interventi connessi alla ricorrenza del 200° anniversario della morte. Il Comitato ha tenuto nei giorni scorsi la sua prima riunione a Palazzo San Giacomo, la sede del Comune, ed in quel luogo sono state avanzate numerose proposte e si è fatto il punto sulle iniziative già programmate da diversi soggetti, per la preparazione di un calendario condiviso.
“La notizia che il nostro illustre concittadino Riccardo Muti ha accettato la presidenza onoraria del Comitato Paisiello -ha dichiarato l'Assessore alla Cultura Nino Daniele- ci riempie di orgoglio e ci incoraggia nell'impresa che abbiamo avviato. Essa conferisce autorevolezza e prestigio internazionali al Comitato, al quale hanno aderito già numerosi illustri musicisti e studiosi, e sono certo che potrà dare un grande contributo, a livello nazionale ed intenazionale, allo studio ed alla diffusione della straordinaria musica di Paisiello ed alla valorizzazione della cultura e dell'identità italiana nel mondo”.
La fama di Paisiello e la sua vasta produzione, di circa 100 opere, raggiunsero le corti di tutta Europa: fu compositore classicista, in un periodo che seguì il barocco, precedendo il romanticismo, e dal 1754 operò a Napoli, dove andò a studiare al conservatorio di Sant'Onofrio sotto lo sguardo di Francesco Durante, diventando presto assistente maestro. Un artista complesso e fecondo, che potrà svelare di sé ancora molte pagine non soltanto di musica ma anche di critica, come dimostra la lettura dei suoi manoscritti raccolti nella biblioteca dei Gerolamini.