Dal 7 maggio è in linea (telefonica) lo spettacolo della compagnia italo-australiana Cuocolo/Bosetti, con cui il Teatro della Tosse di Genova prosegue la stagione, nonostante il Coronavirus.
Si compone un numero sulla tastiera del cellulare. Qualcuno risponde, in questo caso è una donna.
“Ci conosciamo? Scusa se ti ho risposto solo ora ma stavo dormendo. Qui è tutto buio. Tu dove sei? Un attimo, mi vesto. Ho sete”. Si sentono rumori di casa, familiari. Poi l’interlocutore ritorna: “Cosa vedi in questo momento? Raccontami”. E tu, proiettato in una dimensione inaspettata, di improvvisa intimità con un’estranea, solo se hai voglia, rispondi. Altrimenti ascolti. Così ha inizio lo spettacolo Theatre on a line.
Pochi istanti di silenzio e già non sai più chi sei: uno spettatore-ascoltatore che ha preso appuntamento, il personaggio che interpreta la parte di se stesso al telefono con chi non conosce, una voce senza corpo che si proietta lontano. Il tuo sogno segreto, come quando incontri sul treno un altro passeggero e dici quello che vuoi. Tanto non lo rivedrai più. Ma senza faccia, occhi, caratteristiche fisiche. Solo la voce e il silenzio che la interrompe.
Gli spazi vuoti che sempre imbarazzano si riempiono di attesa, aspettative. E ti prende una strana emozione. E’ solo per te questo momento.
Una stagione appesa a un filo
Theatre on a line è lo spettacolo della compagnia italo-australiana Cuocolo/Bosetti con cui il Teatro della Tosse di Genova riprende la stagione in tempo di Coronavirus.
Dal 7 maggio al 7 giugno l’esperienza artistica per il pubblico è singola e corre sul filo del ricevitore. Ma anche sul filo dell’ambiguità fra recitare ed essere. Fra intimità reale, qualcosa che accade, e condivisione consapevole del rapporto fra artista e spettatore.
Un lavoro potente, che ci racconta la meraviglia dell’incontro inaspettato e del nostro immaginario. Una drammaturgia che si riscrive ogni volta diversamente perché l’interazione con l’ascoltatore è ogni volta diversa.
Prodotto da Teatro di Dioniso, Theatre on a line è un lavoro ospite, in armonia con la tradizione della Tosse di portare il teatro fuori dal teatro in spazi e modi non convenzionali. Si può prenotare online in tre lingue, italiano, inglese e francese.
Nato nel 2011, è solo in parte riadattato per l’emergenza della pandemia. Pluripremiata compagnia italo-australiana, già ospitata alla Tosse in passate stagioni, quella formata da Renato Cuocolo e Roberta Bosetti ha creato vent'anni fa una poetica teatrale che si rivolge a gruppi di pubblico molto ristretti, cui viene chiesto di condividere un rapporto molto personale d’intimità. Famosi i loro spettacoli nelle metropolitane o in luoghi oscurati, dove la vista incerta di ciò che accade è magica e destabilizzante.
Immaginazione e reazioni
In questo caso lo spettacolo Theatre on a line si dipana sulle mappe del desiderio e dell’immaginazione, sul confine fra realtà e finzione ma anche sulla scoperta delle nostre reazioni nel dialogo con lo sconosciuto.
“Al centro della riflessione - spiegano Cuocolo e Bosetti - c'è il rapporto con il singolo spettatore, l’aspetto partecipativo, interattivo. Lo spettatore/ospite è libero di muoversi, di esplorare lo spazio, di adottare vari punti di vista: è privo, insomma, del posto assegnato”.
Un teatro dove lo spettatore è parte dell’opera, generando anche relazioni fisiche di prossimità, o in questo caso di distanziamento, è quanto mai attuale. Come un dialogo che termina in un sogno raccontato al telefono in una fase di isolamento in cui siamo tutti a casa.
“Quando mi hai chiamato stavo ancora sognando. Uno di quei sogni ricorrenti sai? Ti va di ascoltarlo?”.
Le parole dell’attrice, amica inaspettata di una mezz'ora, fanno paura e danno coraggio. La tentazione è di abbandonarsi alla meraviglia della scoperta, all'immagine della bambina del sogno che vuole uscire a tutti i costi. Agli scenari inquietanti in cui ci porta. Ma ci sono talmente tanti elementi che ciascuno vi può scorgere qualcosa di suo. Potrebbe essere davvero accaduto. Oppure è inventato. Di certo appartiene a tutti noi.
Poi, delicatamente, la donna esprime il suo desiderio per il futuro, nella speranza che sia collettivo. Non so perché a me in quel momento viene in mente la mancanza delle voci dei bambini all'uscita dalle scuole. “Manca proprio questa voce dell’infanzia per le strade”, dico. E le racconto che oggi ho preso, dopo due mesi di chiusura, il primo caffè al bar, d’asporto. Lei sorride, o così mi sembra, e ci salutiamo.
Come assistere allo spettacolo
Lo spettacolo interattivo, dalla durata variabile tra 15 e 30 minuti, sarà proposto per un mese; ogni telefonata sarà diversa, ma sempre sostenuta da un testo multiplo che si interroga sulla natura dell’esperienza teatrale e sul rapporto possibile che l’attore può creare col proprio spettatore.
Il biglietto si acquista on line sul sito www.teatrodellatosse.it a 20 euro, prenotando giorno e ora e scegliendo la lingua (italiano, inglese o francese). In tutto dieci chiamate al giorno, dall'Italia e da qualsiasi posto nel mondo.
Per ulteriori informazioni contattare il Teatro della Tosse di Genova: [email protected]