Rassegna teatrale Nuovo Teatro Sancarluccio di Napoli, fino al 28 maggio, intorno alla figura di William Shakespeare.
Giunge alla terza edizione la rassegna "Tutto il mondo è palcoscenico. Rassegna di teatri di ed intorno a mastro William Shakespeare (o quel che volete)" che ha luogo nella settimana dal 23 al 28 maggio.
Nata due anni fa per celebrare i 450 anni dalla nascita del Bardo, Tutto il mondo è palcoscenico ricorda i quattro secoli che occorrono dalla sua scomparsa e attraverso diversi appuntamenti di vario genere si vuole celebrare un capolavoro senza tempo che ha condizionato il modo di fare teatro fino ai giorni nostri.
La rassegna, curata da Gianmarco Cesario, è in scena al Nuovo Teatro Sancarluccio di Napoli nell'ambito del più ampio progetto Maggio d'arte, ed ospita quattro spettacoli teatrali, una conferenza ed una serata in cui si celebrerà la memoria di Shakespeare con svariati omaggi.
Il primo spettacolo sarà Pacchiello. Venditore ambulante di taralli caldi caldi e di guai neri neri (23 maggio, 21:00) di Pasquale Ferro, tratto da uno scritto dello stesso, ovvero Racconto d'armi ed usura, un monologo in cui l'interprete Roberto Capasso ha spiegato come il protagonista Pacchiello (nome che, come ha spiegato Ferro, deriva dallo spagnolo e sta ad indicare il danaro), usuraio che, non accettato dalla società per le sue deformità (cosa che lo avvicina allo shakespeariano Riccardo III), esercita il potere derivante dalla sua posizione seminando intorno a sé violenza e solitudine.
Segue Bruno Leone, da lui ideato e interpretato, con Pulchi Shake & Speare. Miscellanea di drammi shakespeariani tradotti in guarattellesco by Pulcinella (24 maggio, 21:00), per la regia di Anna Leone. Come suggerisce il titolo, è Pulcinella a raccontare, personalmente interpretati, i drammi del Bardo. Le guarattelle, ossia le marionette, e con esse i burattini, vestiranno l'attore creando uno spettacolo, per così dire, di oggetti vivi.
O-Felia (25 maggio, 21:00), con Mauro De Simone, da un'idea di Andrea Fiorillo (anche regista) e dello stesso De Simone, è uno spettacolo liberamento all'Amleto di Shakespeare, e descrive il rapporto tra l'io e l'altro, tra l'apparenza e la realtà, ed il rapporto conflittuale tra la verità ed il volere comune.
Un pomeriggio di ambito seminariale sarà quello dedicato alle influenze di Shakespeare nella musica, nel cinema, nella danza, nella letteratura e nel teatro. Il convegno, dal titolo L'arte di essere (o di non essere) William (26 maggio, 17:30) si terrà, diversamente dalle altre serate, al P. A. N. (Palazzo delle Arti di Napoli) e vi parteciperanno Pasquale Amato (direttore Capri Opera Festival), Roberto D'Avascio (docente e Presidente di Arci Movie Napoli), Simonetta De Filippis (docente di Letteratura inglese all'Università L'Orientale di Napoli), Paola De Simone (critico di danza).
Roberto Azzurro porta poi in scena una riscrittura napoletana: The tempest di Shakespeare, Opatapata (27 maggio, 21:00), progettata ed interpretata dallo stesso Azzurro, in cui un Prospero partenopeo, come partenopei saranno gli altri personaggi, metterà in discussione i rapporti di potere nelle comunità umane, grandi o piccoli che siano.
Chiude la rassegna Tutto il mondo e palcoscenico, la Serata d'onore in memoria del caro amico William (28 maggio, 21:00), in cui gli attori, il cui numero non è ancora definitivo per le continue adesioni, reciteranno frammenti di scritti di Shakespeare testimoniando la vivacità del suo genio a distanza di 400 anni.