Ci sono tre diversi esperimenti di poesia, racchiusi in un’unica trilogia, ragionati attraverso un solo metodo, secondo il quale il teatro può rapportarsi alla Storia e al Mito con l’aiuto della Scienza dell’Archeologia.
Questo è il significato di "Materiali per Medea" tratti dalla Trilogia di Riva Abbandonata, Materiale per Medea, Paesaggio con Argonauti di Heiner Müller.
La figura di Medea per Müller non è altro che una sedimentazione di materiali eterogenei e contraddittori. L'autore vuole raccontare il tema delle radici, del rapporto con il proprio Paese, della seduzione dello straniero, per affrontare più in generale le grandi questioni di oggi, legate alla globalizzazione e ai flussi migratori, trattati prendendo in prestito il mito di Medea, scaltra maga alle prese con i travagli greci del suo tempo.
Una attrice e tre storie legate fra loro ci parlano del tradimento dell’Occidente, della patria e dell’identità, un tradimento che inizia sulle coste del lago Strausberg per assistere all’inquietante richiamo di un mondo consumista che qui si palesa attraverso i suoi detriti, portati dalle acque e raccontati dalla protagonista, attirata, anche se con un certo sospetto, da una società più ricca.
In Materiale per Medea c'è il tradimento vero e proprio e alle sue conseguenze. Chi come Medea arriva in terra straniera si trova spaesata senza le sue radici. Nel finale in Passaggio con Argonaut a donna diventa il paesaggio narrante che testimonia lo sfacelo, finale, dell’occidente tanto bravo a sedurre lo straniero quanto lesto ad abbandonarlo.
Teatro Fontana
13 - 17 novembre 2013
ore 20.30 (anche la domenica)
MATERIALI PER MEDEA
dalla Trilogia di Riva Abbandonata, Materiale per Medea, Paesaggio con Argonauti
di Heiner Müller
regia di Carmelo Rifici
con Mariangela Granelli