La storica canzone "Ma se ghe pensu" si trasforma in commedia musicale e va in scena al Teatro Carlo Felice. Accordo con le scuole per far entrare gli studenti gratis.
Tutti i genovesi hanno sentito almeno una volta nella vita Ma se ghe pensu (in caso contrario, alla fine dell'articolo c'è il video), una canzone che da oggi diventa una commedia musicale: Zêna (Il viaggio dell'emigrante) debutta in prima assoluta sabato 12 marzo 2022 nel primo Foyer del Teatro Carlo Felice.
Si tratta di un’opera in un atto di Fabrizio Lamberti su libretto di Mauro Graiani ed è una novità. Ma se ghe pensu è la colonna sonora di ogni genovese, non solo quelli che devono stare lontano dalla città, per lavoro o altro. La canzone, composta nel 1925 da Attilio Margutti e Mario Cappello, oggi diventa motivo ispiratore di Zêna, sia sul piano musicale, sia sul piano drammaturgico.
La storia del protagonista di Zêna è quella del protagonista della canzone, l’emigrante italiano di fine 800 come te lo aspetti: e la sua storia è paradigmatica di tutte le migrazioni del tempo.
Il cast arriva dai Social e gli studenti entrano gratis
In scena ci sono giovani attori e cantanti che hanno risposto a un annuncio sui social del Teatro Carlo Felice e che poi sono stati selezionati. C’è anche il cameo in video dell’attore genovese Corrado Tedeschi, nella parte di Bacci anziano.
Maestro concertatore, direttore della Zêna Òrchèstra e pianista è lo stesso autore Fabrizio Lamberti. Regia, video, scene, costumi e luci sono Mauro Graiani; autore delle tavole pittoriche dei fondali video è Matteo Merli.
Notevolissima poi è l'iniziativa per invogliare i giovani a frequentare la sala, ed anche per aprire loro la strada alla conoscenza di forme artistiche cui avvicinarsi come l'Opera e la musica: sono pronti e già in distribuzione ben 1.500 abbonamenti gratis per gli studenti alla stagione del Carlo Felice, e agli spettacoli potrà aggiungersi un accompagnatore al prezzo di 26€.
Come sottolinea il Teatro Carlo Felice, la stessa Zêna è "specificamente indirizzata ad un pubblico di studenti ed è volta a sensibilizzare il pubblico più giovane sull’argomento “migranti” e sull’educazione degli stessi al racconto teatrale. Grazie al supporto musicale e ad un linguaggio di commedia, contaminato dall’elemento video, l’obbiettivo è quello di promuovere la cultura teatrale nelle scuole".
"Con 33 repliche, fino a domenica 23 aprile - dice il Sovrintendente Claudio Orazi - Zêna invita la cittadinanza a immergersi in un racconto coinvolgente sulla propria storia. Al centro c'è il tema dell'emigrazione, da sempre cruciale nella vita dei genovesi. Nell’ambito di un progetto di avvicinamento dei giovani all’Opera, la Fondazione Teatro Carlo Felice si rivolge in particolare alle scuole offrendo loro l'accesso gratuito e prioritario alle due repliche quotidiane infrasettimanali, proponendo un percorso di approfondimento didattico specifico che si svolge in un primo momento in classe e in una seconda fase a teatro".
Zêna (il viaggio dell’emigrante)
Ambientata sul finire del 1800, la vicenda di Zêna (Il viaggio dell'emigrante) fa perno sul protagonista Baciccìn: i suoi sogni s’infrangono contro la povertà di una Genova sottomessa ai Savoia. Imbarcarsi su di un piroscafo per far fortuna in Argentina sembra l’unico piano possibile. Bacci partirà, armato solo di buone speranze e di una piantina di basilico, grazie alla quale riuscirà a fare fortuna. Salvo poi obbedire alla nostalgia e tornare a Genova da vecchio.
"Come Napoli, Roma e Milano anche Genova ha la sua canzone - racconta Fabrizio Lamberti - che però è rimasta entro le sua antiche mura, custodita gelosamente. Noi pensiamo invece sia giunta l’ora di farle spiccare il volo, facendola ambasciatrice della genovesità. Raccontare ai giovani la storia dei nostri antenati, racchiusa all’interno del testo di Ma se ghe pensu è forse l’aspetto più importante dello spettacolo. Abbiamo cercato di raccontare tutti i risvolti dell’animo della gente di Liguria”.
Edmondo De Amicis, maestro di identità
Uno dei personaggi è il ligure Edmondo De Amicis, nato ad Oneglia. L'autore di Cuore si imbarcò a Genova con gli emigranti per raggiungere Buenos Aires, dove doveva tenere un ciclo di conferenze. Quel viaggio permise De Amicis di scoprire la vita di una delle piú importanti comunità italiane all’estero.
L’impatto con quel mondo italiano fuori dall’Italia si tradusse in diversi suoi scritti. Edmondo De Amicis durante la traversata insegna a leggere e scrivere a Bacci, permettendogli di definire la sua identità di persona. Imparare a leggere e scrivere permetterà a Bacci di comunicare con propri familiari lontani, lo aiuterà a mantenere il legame con i propri affetti e le proprie radici culturali, elementi che lo renderanno più forte e gli permetteranno di avere successo nella vita.