Danza
32 RUE VANDENBRANDEN

Il pessimismo di un mondo in dissoluzione

Il pessimismo di un mondo in dissoluzione

Un realismo impressionante tanto da incutere timore. Un cielo lugubre rischiarato da montagne innevate, maestose quanto sinistre. Una bufera di neve che imperversa e rende ancor più spettrale la desolazione di un luogo abitato. Poco più che baracche dove al loro interno si intravedono delle figure umane che non fanno altro che acuire uno strano disagio provato fin dall'inizio. Su tutto aleggia una sensazione che qualcosa di angoscioso stia per accadere. Qualcosa di spaventevole che faccia da controcanto al trascorrere di un noioso quotidiano vissuto in quel luogo. Il pianto di un bambino semisepolto dalla neve contiene tutti gli stilemi di una vicenda intrisa di orrore, pathos, fascino e seduzione, drammaticamente poetica per certi versi. Il bambino non viene soccorso ma seppellito sotto la neve. Il messaggio è chiaro: in questo posto può accadere di tutto e il contrario di tutto. Comportamenti dissonanti, aggressivi, fenomeni paranormali. Porte che sbattono da sole, si aprono e si richiudono. Dentro le stanze si animano strani personaggi. Una donna sempre incinta, un giovane ragazzo e la sua fidanzata. Vite che si incrociano, si attraggano e si respingono. Comportamenti che improvvisamente esplodono in una gestualità folle e disordinata. Un luogo in cui il nulla sembra scandire il tempo delle persone che ci vivono capaci di azioni di inaudita violenza. Una vita alienata a cui si è assoggettati. Il realismo esasperato contribuisce ancor di più a creare un mondo immaginifico dove la straordinaria prova di tutti i protagonisti attori, mimi, contorsionisti, danzatori, contribuisce al successo di una creazione visionaria. Interpreti capaci di acrobazie spinte fino all'inverosimile come prove di capacità per sfidare le leggi della fisica Un ruolo fondamentale lo agisce la musica. Una selezione di brani che comprende “Casta Diva” dall'opera Norma di Bellini, cantata magnificamente dal mezzosoprano Eurudike De Beul, voce straordinaria in grado di passare dalla lirica ai Pink Floyd, al musical Dreamgirls. Solitudine, dolore e un'incessante richiesta di amore. Sentimenti contrastanti che non trovano una giusta collocazione. Tutto si gioca sull'ineluttabilità di un destino a cui non ci si può opporre. Un successo corale grazie alle superbe interpretazioni di Seoljin Kim, Hun – Mok Jung, Marie Gyselbrecht, Jos Baker, Sabine Molenaar e Eurudike De Beul.

Visto il 31-07-2010