“Se non conosci te stesso, non puoi pretendere di conoscere gli altri”.
E' la storia di un crimine dello Stato contro l'umanità la storia di Alan Turing, genio dei numeri a servizio della corona inglese e poi condannato a marcire in un manicomio a causa della propria omosessualità. Ritenuto il padre dell'intelligenza artificiale, i suoi studi sono stati fondamentali per la scienza.
Questo spettacolo nasce da un immaginario dialogo tra Alan e sua madre poco prima di suicidarsi in manicomio, processato per crimini contro la morale, spogliato della propria vita e della propria genialità e imbottito di farmaci inibitori che gli avevano anche fatto crescere il seno.
Appena 50 minuti nei quali l'attore protagonista, come un Giano bifronte, mostra i due profili della personalità di Alan Turing, grazie all'aiuto delle semplici luci come scenografia. Alan cerca l'amore incondizionato della madre nei momento più buio della sua esistenza e allo stesso tempo, prova rabbia per i suoi aguzzini. Sono degli ipotetici pensieri poco prima di suicidarsi (col cianuro). Prima di morire, cosa si può pensare? Alan forse ha chiesto scusa alla madre, perchè avrebbe meritato un figlio migliore. Ecco poi le sue parole diventare rabbia nei confronti di chi l'ha isolato, punito, umiliato. La rabbia verso chi non comprende, chi giudica, verso quella società che avrebbe tollerato con ipocrisia ogni stramberia, piuttosto che accettare un amore omosessuale. Dopo, arriva alla rassegnazione. Perché ad ucciderlo sono state la mediocrità e l'intolleranza. Una storia vera, che diventa lo spunto per una riflessione. A volte sembra che la società per sopravvivere a se stessa abbia bisogno di livellare, di schematizzare, di imporre, per evitare che una mente "diversa" scompigli l'ordine costituito. Eppure sono sempre state le menti geniali a tirare il sasso più lontano degli altri, aprendo nuovi percorsi logici.
Questo spettacolo è un tributo a un personaggio, troppo poco noto e che ha pagato ingiustamente il prezzo della propria diversità.
Roma, Teatro Belli 25/03/09
Visto il
al
Cavallerizza Reale - Manica Corta
di Torino
(TO)