Prosa
BAAL

BAAL, espressionismo contemporaneo

BAAL, espressionismo contemporaneo

“Chi è Baal? È una bestia feroce ma anche un bambino che ha voluto tutto e che non ha avuto nulla”. Baal è contraddizione, è un innamorato senza amore, è istinto. Baal è un cantore, un poeta, un artista contemporaneo.
Baal è un’opera giovanile di Bertolt Brecht piena di vitalità e dinamismo, un testo poco conosciuto e rappresentato proposto ora in scena dalla compagnia Phoebe Zeitgeist per la regia di Giuseppe Isgrò.

Lo spettatore viene subito proiettato in una atmosfera tridimensionale formata da luci verdi e rosse, da suoni e corpi che lentamente si animano.
In scena gli attori Enrico Ballardini, Francesca Frigoli, Dario Muratore, Margherita Ortolani e il musicista Elia Moretti, protagonisti di questo moderno dramma, espressionista sia nel testo che nella regia.

Baal, dinamico, autodistruttivo, è un insaziabile antieroe in cerca di una definizione, di una identità personale. È un personaggio soggettivo e attorno a lui gravita un mondo grottesco e dissennato, fatto di illusioni e brevi momenti di pura bellezza come la vista di un cielo stellato.

La regia mantiene l’originale ‘struttura a stazioni’ del testo brechtiano, modalità tipica dell’espressionismo in cui l’azione si compone di stati d’animo e la trama è quasi inesistente perché sostituita da un susseguirsi di episodi.Le luci 3D forniscono l’illusione, la musica incalza e sottolinea i cambiamenti emotivi dei personaggi, la scenografia incentiva la sensazione di decadenza.Il ritmo è concitato e sostenuto per tutta la durata dello spettacolo, gli attori non cedono e mantengono alta la tensione. Ottimi i momenti corali in cui scene, musica, luci, voci e corpi creano un tutt’uno uniforme.

Il disegno registico arriva potente e nitido rendendo il lavoro un interessante esperimento linguistico, sociale e antropologico, scansando il rischio di cadere in un eccessivo barocchismo dovuto all’esasperazione stilistica.

Visto il 30-11-2016
al Franco Parenti - Sala 3 di Milano (MI)