Al Teatro Verdi di Milano c'è un ospite speciale, un giovane non vedente che cattura il pubblico con un monologo a tante voci intitolato Briganti. Il suo nome è Gianfranco Berardi e questa prima milanese prosegue fino al 15 febbraio. Un'occasione per vedere un attore e autore davvero molto speciale, capace di proporre, con semplici accorgimenti, una serie di personaggi vissuti a metà dell'Ottocento, in luoghi dove a quei tempi esistevano ancora i Borboni. Essere pastori, poveri e ignoranti non impediva a molti di loro di ribellarsi alle ingiustizie e il carcere o la morte erano facili condanne. Partendo da varie fonti, letture, studi e ricerche, si raccontano le scorribande del ribelle Carmine Crocco detto Ciccio e dei suoi uomini nella campagne lucane. Salti acrobatici, rime, canzoni appena intonate, poca musica di sottofondo che quasi sorprende all'improvviso.Poi l'arrivo di Garibaldi, della rivolta contro il Re e i Sabaudi ma anche l'uso di dialetti diversi come il torinese e il calabrese, il napoletano e altri dettagli, tutti molto emozionanti nella loro semplicità, rendono il racconto appassionante. I giochi di luce e l'uso di una sedia che rappresenta luoghi diversi, incantano gli spettatori, ammaliati dalla molteplicità dei caratteri che sfilano davanti ai propri occhi. Se pensiamo poi che gli occhi di Gianfranco non vedono più da quanto, a 19 anni, è stato colpito da una grave malattia ereditaria, l'incanto si trasforma in ammirazione. Bravissimo questo giovane di 31 anni che ne dimostra meno, padrone del palcoscenico, capace di rotolarvisi senza esitazione e di fronteggiare il pubblico che segue la sua storia. Sembra possibile supporre che i briganti, in fondo, dovevano essere brava gente.
Il giovane Berardi ha vinto il premio Scenario 2005 per Il deficiente, altro suo testo interpretato con Gaetano Colella alcuni anni or sono. Briganti è atteso al Politeama di Manerbio il 18 febbraio, al Teatro Bellini di Palermo il 24 febbraio, al Teatro Subasio di Spello il 6 marzo e al Teatro Bertoldt Brecht di Formia il 7 e 8 marzo. Prodotto da Corte dei Miracoli in collaborazione con il Teatro Stabile di Calabria, Briganti ha vinto un concorso sulle nuove drammaturgie e la ricerca del Festival Internazionale del Teatro di Lugano nel 2005 . La motivazione recitava: "Lavoro ricco di materiali giustapposti con abili salti temporali che restituiscono con efficacia il problema del brigantaggio, presentato in modo più tormentato e problematico di quanto non faccia la storiografia ufficiale. Berardi si dà con generosità moltiplicandosi in numerose voci, rese con registri vocali diversi e per lo più credibili. Apprezzabile il gusto per una costruzione linguistica, intessuta di assonanze e rime interne. Efficace la scelta di una scenografia povera, giocata sull’alternanza di luce e buio, e vitalizzata dall’energia espressiva e dalla ricchezza vocale dell’interprete”. Un piccolo evento da ricordare.
Visto il
al
Diavolo Rosso
di Asti
(AT)