Prosa
CANTA O SPARO!

Santanelli e la musicoterapia Made in Neaples

Santanelli e la musicoterapia Made in Neaples

“Canta o sparo!” con questa frase il boss Mr.Pitt minaccia l’infermiera Feliciella, venuta in America dall’Italia appositamente per curarlo con la sua voce da usignolo. E lei canta, canta le più note melodie del repertorio classico napoletano, alle romanze di Paesiello, Mascagni e Leoncavallo, e l’anziano e malato Pitt oltre a migliorare il suo precario stato di salute riesce a trovare, tra un attentato ed una sparatoria, anche  una sua interiorità, mentre la donna, arricchendosi a botta di 1000 dollari a canzone, più vari bonus, rischiando a sua volta l’inaridimento dell’anima, decide di ritornare a Napoli per ritrovare famiglia ed amore, lasciando l’uomo nel buio di una solitudine minacciosa, appesantita dalla considerazione che tutto per lui è finito. Questo è l'epilogo di una piece, voluta fortemente da Gerado D’Andrea, direttore artistico del Positano Festival, sul cui palco ha debuttato ad agosto 2011,  in cui regnano sovrani il riso ed il sorriso, accompagnati dalle trascinanti musiche cantate in maniera incantevole dalla straordinaria Antonella Morea (Felicella). Un epilogo che ci riporta alla vena pessimistica di Manlio Santanelli, che ha scritto questo copione con mano apparentemente lieve, e che ci viene restituito sul palco dalla trascinante bravura dei suoi interpreti, in primis dalla già citata Morea, che oltre alle qui precedentemente lodate doti canore, si esprime attorialmente con comicità irresistibile, a cui Roberto Azzurro (Mr. Pitt) risponde con istrionica capacità interpretativa, utilizzata con un eccellente uso di mezzitoni, sguardi e gesti. Insomma una coppia particolarmente riuscita, quella che, dopo “Girotondo” ed “Italietta” di Carlo Cerciello e “Toledo Strasse” di Paolo Coletta, si incontra di nuovo sulla scena in un godibilissimo ping pong teatrale, che rappresenta una straordinaria occasione di divertimento per il pubblico, che condisce di consensi la performance dei due attori, a cui il terzo interprete Yacoubou Ibrahim si adegua con divertita partecipazione. Il tutto viene amalgamato da Fabio Cocifoglia con straordinaria capacità registica, che ci ricorda che dirigere sapientemente uno spettacolo è, molto spesso, riuscire a tenerne le redini senza anteporsi in maniera vistosa a testo ed attori.  Firma i coloratissimi costumi Alessandra Gaudioso, mentre gli originali e riuscitissimi arrangiamenti musicali operati sulle canzoni cantate dalla Morea (vale, per tutte, la seducente versione tangata de “’A Casciaforte”) sono del mai troppo lodato Paolo Coletta.

Visto il 11-02-2012
al Piccolo Bellini di Napoli (NA)