Prosa
CANTATA GRECA.

In un momento storico in c…


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In un momento storico in cui pare molti abbiano dimenticato che cosa significhi la Grecia per il mondo occidentale Moni Ovadia porta in prima assoluta a Reggio Emilia, nell’ambito di Aperto Festival, un’ode alla grecità, uno spettacolo che, attraverso i versi di Ghiannis Ritsos, ci riporta sui gradini di universali teatri ad ammirare  un chiaro di luna, e a riflettere sul significato degli oracoli di ogni tempo. Il poeta greco, è noto soprattutto per il suo impegno in battaglie civili e politiche, con versi che affermano ostinatamente la sua fede nell'uomo, la denuncia dell'oppressione. Moni Ovadia, istrionico interprete di plurime sensibilità, ha scelto di presentarcelo attraverso il ritratto più  intimo della lirica, in due momenti elegiaci e universali tratti dalla raccolta “Quarta dimensione”.
Nella prima parte della serata, “Delfi”. La sapiente ideazione video di Elisa Savi e Tommaso Lagattolla ci accompagna dapprima  sui gradini dell’antico oracolo apollineo, dove “diresti che rimane integro e inalterato il grido silenzioso dell’Intraducibile,/grido inudibile, profondo, imperioso, lontano, estraneo,/eppure nostro…”, dove si riscoprono inespresse affinità tra antiche tracce e la più intima identità di ogni europeo. La ricerca minimalista di Piero Milesi accompagna questa prima parte della serata con ideogrammi musicali atemporali, bagaglio della sonorità della terra ellenica.
La seconda parte è ancora più introspettiva: “La sonata al chiaro di luna”, ampio monologo drammatico rivolto a una persona che tace. L'andamento è discorsivo, e punta sulla durata e sull'accumulazione. La sofferta visione decadente caratterizza la poetica di questa composizione, articolandosi di volta in volta su temi quali la memoria, il fascino delle opere e delle cose, la solitudine intrinseca di ogni momento importante. L’accompagnamento coreografico sottolinea l’intimità del momento e le note del chiaro di luna mozartiano ne sanciscono l’universalità.
Ogni traduzione depaupera la poesia della sua intrinseca musicalità. Moni Ovaia, poliglotta oltre che eclettico interprete, lo sa, e con sapiente equilibrio alterna la traduzione in italiano alla recita dei testi originali, offrendo al pubblico l’opportunità di scivolare con le tonalità della lingua greca all’interno del battito perenne del mondo greco.

Visto il 19-10-2012
al Cavallerizza di Reggio Emilia (RE)