Il Ballet Lorraine presenta ad APERTO FESTIVAL 2012 tre grandi coreografi Paulo Ribeiro, Maguy Marin e Merce Cunningham.
Questo lavoro di Ribeiro, “White Feeling”, invita a riflettere sulla persona e sulla folla, sulla società, ma anche sull'immagine del gruppo e sulle sue dinamiche. Ribeiro non affronta questi problemi seguendo un filo continuo, si limita ad evocare frammenti di ricordi, stati d'animo e immagini, il tutto alimentato da una poesia narrativa di grande respiro. A volte, Ribeiro vede i ballerini come un'entità, un organismo collettivo, come all'inizio, quando gli uomini formano una sorta di palla, che sembra respirare di un movimento unico e potente, come se si trattasse di un essere amorfo. Da questa palla si staccano i danzatori l’uno dopo l’altro vestiti di nero per indulgere via, via sul proprio linguaggio, singolarmente, per sciogliersi nella massa solo quando decidono di uscire dal proprio isolamento. Ribeiro considera la folla o la massa come un contrappeso al potere di attrazione. La parte più suggestiva dello spettacolo è realizzata dai tre ballerini, che, grazie agli effetti visivi del teatro nero, sembrano galleggiare in aria, su uno sfondo nero tagliato da una luce calda, che conferisce grande plasticità.
Due corpi, come nudi, si aggrappano l'un l'altro per non lasciarsi andare. Un uomo e una donna si attraggono ed entrano in contatto. Con "Duo d’Eden" del 1986 Maguy Marin gioca senza digressioni sulla fusione di due corpi. C'è qualcosa di mitico nella danza di questa fusione totale di due esseri. Il “Duo d’Eden” è l'amore originale, l’innocenza primordiale, immersa nella natura, evocata dal suono di pioggia cadente misto ai rumori di una foresta, ai differenti canti di volatili, al frusciare del fogliame mosso dalle gocce d'acqua che vi cadono sopra e lo trasformano in inusitati strumenti musicali. Questa coreografia, a distanza di ventisei anni, mantiene intatta la sua forza espressiva e raggiunge le soglie dei lavori maggiori della coreografa. Questo corpo a corpo, ispirato al mito di Adamo ed Eva, è al contempo un’ardua prestazione fisica e un momento di grazia che va oltre la mera abilità tecnica.
Il titolo del balletto, “Fabrications”, fa riferimento a entrambi i significati della parola fabbricare: costruire e camuffare. I ballerini hanno dimostrato questa duplice intenzione del coreografo con l’intreccio dei diversi modi di intendere il ritmo, la direzione e la dinamica dei vari quadri, ora più lenti, ora sostenuti e sospesi. Sessantaquattro frasi coreografiche si susseguono sul palco, come lettere sparse di un alfabeto. La narrazione è continua e apparentemente aleatoria, matematicamente calibrata ma non fredda, la struttura complessiva, così come la musica che l’accompagna, sembra composta di due pezzi distinti, separati da un silenzio centrale, riempito dal solista, un tempo lo stesso Merce Cunningham. Il pubblico è in grado di apprezzare la bellezza della linearità dei passi sostenuti, che catalizzano l’attenzione nel vortice di energia che alternativamente cresce e si attenua. Il metodo in cui è stata ideata questa coreografia, che ci parla del caos e della casualità, non ha però nulla di casuale, è unico e preciso, e suscita ancora, dal 1987, una grande varietà di emozioni e sensazioni nello spettatore, non di rado contrastanti. La colonna sonora è costituita da una composizione elettronica con suoni brevi, onde radio che ci focalizzano senza distrazione sui danzatori.
Danza
CCN - BALLET DE LORRAINE, WHITE FEELING - DUO D'EDEN - FABRICATIONS
Il Ballet Lorraine present…
Visto il
20-10-2012
al
Ariosto
di Reggio Emilia
(RE)
Danza
CCN - Ballet de Lorraine, White Feeling - Duo d'Eden - Fabrications