Prosa
CENA A SORPRESA

Dramma ed ironia: la coppia secondo Neil Simon

Dramma ed ironia: la coppia secondo Neil Simon

Dopo una tournée invernale di successo, Giovanni Lombardo Radice dirige nuovamente dal 5 Ottobre 2010 al Teatro Sala Umberto di Roma la sua versione italiana di “Cena a sorpresa”, con un cast rinnovato davvero eccezionale. Ambientata in un elegante e scuro salone da pranzo adibito a ristorante di lusso, proprietà dell’avvocato divorzista Paul Gerard - personaggio fisicamente assente nello spettacolo - la commedia si apre con Albert e Claude, i primi invitati che si presentano e si interrogano sulle motivazioni di questo incontro “al buio”, rivelando con l’occasione le loro personalità bizzarre e magnificamente delineate, l’una in netto contrasto con l’altra, dotate ciascuna di una singolare verve comica. Pur nello loro diverse manie, i due trovano complicità apparendo ancora più strambi al terzo arrivato, André, apparentemente il più razionale e scettico di tutti. Il primo atto si sviluppa quindi grazie alle fantasie dei protagonisti riguardanti le motivazioni di questa cena, fino all’arrivo delle tre invitate di sesso femminile – anche loro caratterizzate ciascuna da un particolare carisma o da uno spirito trascinante - che svelerà pian piano gli intenti di chi ha organizzato tutto e darà inizio ad una fase della drammaturgia più intensa, fatta di dialoghi di grande forza emotiva e profondità, mostrando la sensibilità dell’autore.

Tra chi si mostra più padrone di se in questa situazione ambigua ed imbarazzante e chi invece sembra totalmente in preda alle proprie insicurezze, il confronto tra i sei personaggi - quegli “uomini della middle class” ai quali così spesso Neil Simon ha dato voce nelle sue opere - e le loro esperienze di coppia, lascia emergere idee, sentimenti e considerazioni intime, personali e di spessore in uno scambio non privo di inattesi risvolti.

Giuseppe Pambieri, Giancarlo Zanetti, Lia Tanzi, Michele De’ Marchi, Maria Letizia Gorga e Simona Celi dimostrano straordinaria capacità interpretativa immedesimandosi in quelli che furono i momenti migliori e peggiori dei matrimoni dei protagonisti, mentre la regia riesce a dare allo spettatore in sala l’impressione di aver spiato, magari da una finestra trasparente, una scena privata, un piccolo dramma familiare di cui non viene reso direttamente partecipe ma che forse potrebbe non sentire poi così distante…

Visto il 05-10-2010
al Sala Umberto di Roma (RM)