Classica
CIN CIN Là

Se Umberto Scida...

Se Umberto Scida...

Dopo le polemiche politiche sulla fondazione Teatro Pirandello e il ‘salto’ della rappresentazione Il borghese gentiluomo a causa degli odiosi blocchi siciliani, l’impeccabile direzione organizzativa alza il sipario sull’operetta Cin Ci La.
Come l’anno scorso per La vedova allegra, a rappresentare quest’altro cavallo di battaglia del genere comico-operistico nato in Francia nel ’800 è  la Compagnia Italiana dell’operetta del duo Scida – D’Angelo. Una compagnia che ha fatto di questa categoria di spettacolo, apparentemente desueto, un’occasione di successo ovunque si esibisce. Sarà la regia di Umberto Scida, capace di un lavoro di svecchiamento della recitazione e della totale proposizione al pubblico, seppur mai snaturando testo e musiche ma rinnovando lo stile e attualizzando le battute ormai anacronistiche. Sarà l’alta professionalità e la cura degli allestimenti oppure la scelta di cantanti dalla voce limpida, da opera lirica, come quelle di Elena D’angelo, di Massimiliano Costantino e Irene Geninatti Chiolero. Sarà la grande verve umoristica dello stesso Scida e del vecchio talentuoso Armando Carini, fatto sta che ogni rappresentazione è un successo di pubblico, e non solo di vecchi amanti del genere.
La trama, sconosciuta a pochi, narra del matrimonio dei due giovani e imbranati rampolli della dinastia cinese e coreana che non riescono a donare l’erede alle nobili stirpi. Cresciuti, poco, all’oscuro dei dolci segreti dell’amore, saranno ‘istruiti’ dall’esperta e bella Cin Ci La e dal suo spasimante Petis Gris.
In questo semplice, quasi ingenuo, canovaccio si intrecciano gli spunti per le belle arie di  Ranzato e Lombardo e le ilari interpretazioni librettistiche.
Lo spettacolo fila in un insieme di divertimento e spensieratezza musicale, frutto dell’ottima cura interpretativa degli attori e della buona musica della decina di bravi orchestrali diretti dal maestro Orlando Pulin. Ad arricchire, e perfezionare, la rappresentazione contribuiscono le coreografie gradevoli e precise di Monica Emmi, i costumi, le scenografie e… l’esibizione di bellezza di Elena D’angelo.
Ma il mattatore rimane sempre lui: Umberto Scida. E’ lui che ‘carica’ il pubblico, con le sue divertenti interpretazioni, i suoi coinvolgimenti, la sua maestria nel trasmettere il buon umore e nel predisporre la platea alla simpatia, alla risata, al feeling tra attore e pubblico. E’ veramente lui l’anima di questa compagnia. Ah, se avesse anche una grande voce!

Visto il 10-02-2012
al Ebe Stignani di Imola (BO)