Una notte di pioggia, un temporale. Una strada provinciale, buia, poco battuta. Un uomo al volante della sua auto. Un altro uomo a piedi che attraversa la strada. Un incidente. Il guidatore dell’auto è terrorizzato e fugge. Un gesto incivile sempre più frequente nel nostro paese fino a diventare negli ultimi anni l’emblema stesso della disumanizzazione dei tempi che stiamo vivendo. Ma cosa c’è dietro la fuga dalle proprie responsabilità? Non sempre si tratta di emarginati, ubriachi, extracomunitari o delinquenti abituati a scappare a causa di una vita vissuta al limite dell’illegalità. Cosa succede quando a fuggire è una persona per bene? Un esponente dell’elite sociale del paese? Un uomo che ha tutto dalla vita? Una moglie, dei figli, una posizione elevata, un ruolo politico? Dal suo punto di vista, tutto diventa calpestabile e allo stesso tempo negoziabile. I sentimenti stessi sono elementi di trattativa. Diventano meri strumenti anche l’amore, l’amicizia, la famiglia, l’onestà, il rimorso. Un’azione imperdonabile per la maggior parte delle persone, per la “razza padrona” si trasforma in un elemento da rimuovere, un fastidioso intralcio sul cammino che porta al raggiungimento dei propri obiettivi. Le responsabilità e le colpe non devono intralciare gli interessi di una casta, né mettere in discussione un futuro di successo, né azzerare i vantaggi e i guadagni acquisiti.
In una serie di capovolgimenti di fronti, di imbrogli e di finzioni i protagonisti della storia mettono in scena una versione della propria vita che assomiglia in modo impressionante a ciò che ormai siamo abituati a vedere quotidianamente nella nostra società. Tutti, nessuno escluso, allestiranno un gioco di strategie e alleanze che metterà in evidenza il fatto che, alla fine, a vincere, in questo sistema sociale, è sempre chi appartiene al gruppo più forte e strutturato, chi hai gli appoggi migliori e chi ha i mezzi per resistere agli urti della vita. L’importante, alla fine, è riuscire a galleggiare allontanando da sé ogni tipo di responsabilità senza preoccuparsi troppo delle conseguenze e del prezzo da pagare per le proprie azioni.
Longoni centra il bersaglio anche se il cast convince in parte. Riesce a mettere in luce la propensione alla fuga dalle responsabilità nella nostra società ma con le interpretazioni più intense di Simone Colombari e di Amanda Sandrelli. Poco credibile anche se divertente quella di Blas Roca Ray e piuttosto scialba la recitazione di Eleonora Ivone.
Colombari è il guidatore responsabile dell’incidente. Appena eletto senatore si mobiliterà in tutti i modi per non perdere quello che ha ottenuto, anche se non è felice di ciò che è e ciò che ha ma che mantiene per pura convenienza.
Amanda Sandrelli è la vedova, divertente e cinica anche se tutto le si perdona essendo una vittima della sorte.
Una commedia ben diretta, che tiene il ritmo e che soprattutto, nella comicità riesce a comunicare messaggi importanti e valori che dimentichiamo con molta facilità.
TEATRO SALA UMBERTO - ROMA
Replica del 23 Aprile 2009
Dal 16 al 30 Aprile 2009
Visto il
al
Secci
di Terni
(TR)