Prosa
THE COUNTRY

L'ologramma di una famiglia secondo Crimp

L'ologramma di una famiglia secondo Crimp

Quanto è bella la campagna, quanto è rilassante, pacifica, silenziosa. Quanti segreti si nascono in campagna? Il drammaturgo inglese Martin Crimp ci ha ambientato “The Country”, uno spettacolo avvincente che punta tutto sui dialoghi. L'esilio di una famiglia fuori città diventa il punto di partenza per sezionare la crisi della borghesia moderna.

Bastano tre protagonisti e una buona sceneggiatura per imbastire la storia. Laura Morante, al ritorno in teatro dopo una lunga pausa cinematografica, interpreta Corinne, la moglie fin troppo consacrata alla famiglia. Richard, marito fedifrago e incline alla menzogna, è l’ironico e composto Gigio Alberti.
Poi c’è un elemento di disturbo, la Rebecca incarnata da Stefania Ugomari Di Blas, che s’intrufola e mette in discussione il matrimonio.

Il botta e risposta tra i personaggi corre sul filo dell'ironia e il cinismo, le parole svelano gradualmente ogni verità estranea allo spettatore. Così va in scena l’autopsia della borghesia occidentale, la distruzione della coppia fino alla sua dissoluzione catartica.
La distanza che mantengono i protagonisti in scena, sempre presenti a due a due, è la stessa freddezza di sentimenti che ormai li ha annichiliti. I duetti non hanno nulla di armonico anzi al contrario dimostrano le fratture.
Il tono della recitazione ondeggia tra la rabbia e la quiete apparente, la ruffa e la quiete in una alternanza sonora che crea una dimensione tutta sonora alla storia.

I figli della coppia fanno da corollario, sono citati e mai presenti. Si vedono i loro giochi sparsi qua e là su palco ma è come se fossero accessori, come la bella casa di campagna in cui la famiglia si è rifugiata.
Per mettere a nudo quello che il regista Roberto Andò ha definito un “giallo morale”, ha voluto una scenografia semplificata. Sul palcoscenico c'è in uno spazio delineato da un finestrone con pochi elementi d’arredamento come un tavolo, una poltrona e qualche sedia.

Il risultato è un testo durissimo e una storia che lascia lo spettatore con l’amaro in bocca.

Visto il 06-11-2013