Quello che è successo a San Severino Marche è un piccolo miracolo. Si può definire solo così l'intrigante stagione in corso nei tre teatri della città: ben 44 appuntamenti in 6 mesi di prosa, musica, balletto, cinema, incontri con l'autore (giornalisti e scrittori tra i più rilevanti del contemporaneo), cui va ad aggiunta la rassegna dal titolo “Altre culture” che ha suscitato la curiosità di tutti.
Alcune date sono straordinarie: la lezione sulla Costituzione della Repubblica Italiana che Gherardo Colombo terrà per gli alunni della scuola primaria, la presentazione del saggio “Io e Dio” di Vito Mancuso (domenica 13 novembre ore 17), la presenza a febbraio di Giuseppe Caporale (firma di punta del giornalismo cartaceo) e di Franco Di Mare (firma di punta del giornalismo televisivo), gli interventi di romanzieri quali Andrea Vitali (31 marzo) e Chiara Moscardelli (8 ottobre).
Un miracolo è stato soprattutto l'adesione dei cittadini alla proposta: gli abbonamenti sono aumentati del 140% e si è arrivati così alla quota incredibile di 360 abbonati, di cui una buona parte giovanissimi: ad essi è stata riservata parte del loggione.
La vera magia però è stata quella dell'atmosfera che si è respirata il giorno dell'inaugurazione della stagione, sia prima sia durante sia dopo lo spettacolo, in quella piazza che è uno dei luoghi irripetibili d'Italia e in quel teatro Feronia dichiarato monumento nazionale. E' stata una vera festa del teatro e per il teatro, al punto che Monica Guerritore, durante gli applausi, ha detto commossa abbracciando il direttore artistico Francesco Rapaccioni: “questa è l'Unità d'Italia, oggi a San Severino l'avete celebrata”.
Nello spettacolo la Guerritore è protagonista assoluta della scena; il suo lavoro è un vero viaggio, un percorso dall'Inferno all'Infinito, in cui ella accompagna gli spettatori come una novella Beatrice dantesca. Una discesa negli abissi insondabili dell'animo umano per poi salire, grazie alla cultura e all'immaginazione, alla vetta e da lì guardare lontano, al passato e al futuro, un po' come i nani sulle spalle dei giganti secondo una celebre citazione.
Si parte da Dante, appunto, da quell'Inferno che è già di per sé un percorso dal buio dell'ignoranza alla luce della conoscenza (uno degli scopi precipui del teatro, come dimostrato dalla stagione de “i Teatri di Sanseverino”). La figura di Beatrice si confronta con quella di Francesca, la forza di un amore mitico e granitico giunge capillarmente a tutti gli spettatori con emozioni di indicibile forza che hanno saputo commuovere molti. Il corpo dell'attrice si piega a terra, si rialza, si plasma come un crocifisso, si tende come un arco pronto a scoccare la freccia. Frecce sono le parole che centrano il bersaglio. Non vi è solo l'amore, ma anche l'amicizia, la conoscenza, il sentimento filiale: fanno la loro comparsa il conte Ugolino (figura vera o immaginaria poco conta, chiosa la Guerritore) e gli scritti di Elsa Morante e Pier Paolo Pasolini per le rispettive madri.
I versi dei poeti francesi Apollinaire e Valery incorniciano il finale della Recherche di Proust fino ad arrivare all'Infinito per antonomasia, quello di Leopardi, che della terra marchigiana è stato interprete magistrale: il mare pare davvero di ascoltarlo, di sentirlo echeggiare, di odorarlo.
Al termine qualche bis affidato a versi celeberrimi. Famosi sono però tutti i brani che la Guerritore presenta, raccordati tra loro con chiose, glosse e intermezzi in modo da acquistare un senso nuovo, così da costituire un vero e proprio viaggio salvifico ed emozionante come pochi altri. Un momento di alto teatro, che coinvolge la platea ammutolita, percorsa da una energia vibrante e palpabile. La magia che solo il teatro, certo Teatro, può creare.
In sala, come già detto, c'era il tutto esaurito; il pubblico ha tributato una vera e propria ovazione alla Guerritore e ha mostrato di apprezzare molto anche il discorso di ringraziamento tenuto da un commosso sindaco di San Severino, cittadina che il direttore artistico seguita orgogliosamente a chiamare “paese” magnificandone così le caratteristiche della vivibilità e dei rapporti umani stretti e familiari.
Rapaccioni ha regalato alla Guerritore, anziché i fiori di prammatica, un pacco di libri della Garzanti contenente i romanzi di Andrea Vitali: un modo nuovo per dare un segnale chiaro a favore della lettura che è stato particolarmente apprezzato dall'attrice e dal pubblico. La Garzanti Libri è sponsor tecnico della stagione insieme a quel media partner di lusso che è Radio RAI 3, la quale si occupa della comunicazione nazionale de “i Teatri di Sanseverino”, fatto davvero prestigioso per una realtà di provincia “periferica solo geograficamente” come scrive il direttore artistico nelle note per la stampa.
Un trionfo che fa bene alla cultura, al teatro, ai cittadini che si incontrano, si confrontano, “convivono” nel senso etimologico di vivere insieme.
La stagione prosegue in modo articolato. Per la prosa in abbonamento sabato 12 ottobre Gennaro Cannavacciuolo e il trio Bugatti in “Volare. Concerto a Domenico Modugno”, domenica 8 gennaio Saverio La Ruina nel premiatissimo “Dissonorata. Un delitto d'onore in Calabria” introdotto da Antonio Audino (giornalista di RadioRAI e Il Sole 24 Ore), martedì 17 gennaio Carlo Giuffré in “Questi fantasmi” di Eduardo De Filippo, sabato 18 febbraio Vetrano e Randisi in “L'uomo, la bestia e la virtù” di Luigi Pirandello, sabato 3 marzo Lunetta Savino ed Emilio Solfrizzi in “Due di noi” di Michael Frayn. Fuori abbonamento concerti per Santa Cecilia, Natale ed Epifania affidati a formazioni locali, in modo che sentano il Feronia come una “casa comune”; ad anno nuovo un balletto e due commedie dialettali raccordate dall'incontro “Il dialetto, lingua madre”.
Nella rassegna cinematografica una teoria di film imperdibili: Basilicata coast to coast, Habemus papam, Il cigno nero, Il discorso del re, La bellezza del somaro, La versione di Barney, Il truffacuori, Gianni e le donne, Terraferma, Quando la notte, Ruggine e Precious. Il successo clamoroso degli abbonamenti ha portato alla doppia programmazione dei film al San Paolo, tutti in scena per due sere consecutive: il mercoledì ed il giovedì alle 21.
All'Italia invece le rassegne “Incontri con l'autore” di cui sopra abbiamo detto e “Altre culture”: a “Tibet, dimensione privilegiata dello spirito” in programma domenica 9 ottobre alle 17, seguiranno “Etiopia, il paese della polvere” (5 febbraio ore 17), “Yemen, medioevo contemporaneo” (4 marzo ore 17) e “India, Madre India” (1 aprile ore 17), occasioni preziose per incontrare le comunità di stranieri presenti nella città e per riflettere sul tema proposto, dopo la visione di immagini di viaggio curate da Maria Stefania Domizi. Si comincia con l'arcivescovo della città, domenica prossima, sul tema della spiritualità come complemento (o antidoto) al consumismo dilagante.
Davvero originale il manifesto della stagione, visibile anche sui depliant, sul totem posto davanti al Feronia, sulle confezioni degli abbonamenti riservate ai giovanissimi oppure in quelle speciali eseguite per chi ha inteso regalare un abbonamento: si tratta de “I musici” di Vera Santarelli che, con la loro aria sognante e ingenua, sono davvero l'immagine ideale della stagione e di una nuova Italia che a San Severino pare davvero possibile.