Comico
... è PERMESSO?

Quando si decide di assistere…

Quando si decide di assistere…
Quando si decide di assistere ad uno spettacolo di Montesano, qualsiasi uomo o donna che ne conosca il talento e l’ironia sa che non avrà mai un attimo per annoiarsi o per appisolarsi. Enrico è l’allegria fatta a persona. La sua mente è come un cilindro magico dal quale riesce a tirar fuori meraviglie e sorprese. Durante la sua lunga e fortunata carriera, il comico e attore romano è riuscito a conquistare la fiducia e la stima di tutti gli italiani e, anche in questo nuovo lavoro, non delude, anzi, incanta il suo pubblico e lo coinvolge in situazioni divertenti e movimentate. Da un piccolo armadio posto a sinistra sul palco, Enrico Montesano esce con l’aria di chi si sente un po’imbarazzato e fuoriluogo, chiedendo, gentilmente, “Scusate, è permesso?”. E, da qui in poi, le sue parole sono come un fiume in piena, pronte a travolgere e a lasciare il segno. Paura di essere politicamente scorretto? Sensi di colpa per aver criticato qualche personaggio politico dei nostri sciagurati giorni? Nemmeno per sogno. I vari Berlusconi, Casini, Mastella, Prodi, Padoa Schioppa non possono essere “risparmiati”. Senza mancare di rispetto a nessuno e senza essere eccessivamente volgare, Enrico racconta i difetti della nostra Repubblica e dei suoi protagonisti, rimanendo sempre fedele alla realtà dei fatti e all’attualità degli eventi. Sul palco un’orchestra di sei ottimi giovani musicisti intrattiene il pubblico regalando attimi di nostalgia ed emozione, proponendo canzoni e motivetti del nostro passato, da “Domenica è sempre domenica” dei mitici Garinei e Giovannini a “Cos’è la destra, cos’è la sinistra” del grande Giorgio Gaber. Un condimento ottimo per servire una satira politica prelibata, piccante e gustosa. Accanto a Montesano si esibiscono quattro ballerine e quattro cantanti, la cui presenza e bravura donano completezza e freschezza allo spettacolo. Non c’è tregua, non si può fermare il ciclone romano: il pubblico ride, canta, comunica e gioca con lui. Vietato non partecipare alla festa politicamente scorretta, proibito tacere di fronte alle situazioni tragi-comiche dell’Italia. Oggigiorno fare satira politica sembra andare di moda, ma Montesano non è mai banale o scontato. E’ un innovatore e un portatore sano di comicità e intelligente leggerezza del vivere. Ha gusto e un pizzico di genio nel trattare argomenti pungenti e insidiosi come, ad esempio, il problema della spazzatura a Napoli o la microcriminalità causata da extracomunitari; da vero fuoriclasse del palcoscenico e della comicità, egli analizza in modo crudele e puntuale ogni sbavatura del nostro sistema e della nostra società, non dimenticando, tuttavia, di sdrammatizzare quando si pongono problemi e situazioni pesanti. Ottima l’organizzazione dello spazio scenico, così come la scelta dei costumi e delle canzoni, elementi inseriti con coerenza e precisione nel contesto. La scenografia è apparentemente ridotta all’essenziale ma ben curata nei suoi pochi e semplici dettagli. I testi, scritti dallo stesso Montesano con la collaborazione di amici come Vaime e Vianello, sono genuini, brillanti e, talvolta, cattivi. Non c’è spazio per timide affermazioni o false accuse. Il dito è puntato dritto verso i colpevoli; il terreno, anche se difficile e scivoloso, è percorso con coraggio e determinazione. E’ la verità che deve essere portata in scena e, perché no, utilizzata per ridicolizzare e ridicolizzarci. Non si può mancare all’appuntamento con “E’ permesso?”. Montesano è un padrone di casa che sa come intrattenere i suoi ospiti, riservando loro una serata speciale. Un comico di razza che ride e fa ridere davvero, con la pancia e, soprattutto, col cuore. Carpi (MO), Teatro Comunale, 16 febbraio 2008
Visto il
al Brancaccio di Roma (RM)