Fabrizio Bosso, uno dei più vivaci e stimolanti trombettisti italiani, ha confermato la sua grande verve attuale nel concerto in cui ha presentato il suo nuovo lavoro State of the Heart.
Velocità e sensibilità
Dotato di grande tecnica e di una capacità di improvvisazione ricca di fantasia, Bosso ha offerto una performance emozionale, capace di passare da scale frenetiche con impennate acutissime a momenti più riflessivi ed intimisti, forte di melodie sempre fresche e coinvolgenti. Il suo è un post bop moderno, che nasce dalle ispirazioni di Miles Davis e Wayne Shorter negli anni ’60, ma fortemente rivisitato, ricco di elementi mediterranei e di sprazzi swing e blues. Un mix personalissimo che lo identifica fin dalle prime note. Le sue composizioni si sono alternate ad alcuni standard, accomunati in un unico stile innovativo.
Un quartetto perfettamente affiatato
Il quartetto è completato da alcuni grandi talenti, indispensabili a rendere unico il sound della formazione, come dice lo stesso Bosso: “Questo è il suono del mio presente e loro sono, oltre che degli amici, anche i musicisti che mi appagano di più sul palco perché capaci di tirare fuori il suono che ho in testa. Con loro, il mio grande lusso è che potrei permettermi di non suonare e la musica funzionerebbe ugualmente".
Julian Oliver Mazzariello al pianoforte, formatosi nel ricco e vivace ambiente salernitano del jazz, è ormai una realtà sicura del jazz italiano, con uno stile liquido e preciso, in cui le melodie si avvicendano a improvvisazioni delicate ma energiche, sempre in bilico tra lirismo ed elementi classici calati in una struttura jazz moderna e mai banale.
La sezione ritmica ha sostenuto con grande precisione la complessa impalcatura sonora. Il giovane Jacopo Ferrazza al contrabbasso, ha offerto una performance intensa, grazie anche ad alcuni assoli melodici e pulsanti. Nicola Angelucci alla batteria ha dato corpo alle melodie con un drumming raffinato ed essenziale, ma esplosivo nei momenti giusti.