Non a caso ha ricevuto l’anno scorso dalla Biennale Danza di Venezia il Leone alla Carriera, e non a caso la coreografa e danzatrice belga Anne Teresa De Keersmaeker è stata invitata a Milano per aprire la trentesima edizione del Festival MilanOltre, siglando così una premiere all’insegna della danza contemporanea che torna alle sue origini.
In particolare quella nata negli anni Ottanta nelle Fiandre grazie alla signora De Keermaeker la quale, alla giovane età di 56 anni, torna a volteggiare sul palcoscenico della Sala Shakespeare del Teatro dell’Elfo in Fase, quattro movimenti sulla musica di Steve Reich, composti tra il 1966 e il 1972, mentre la coreografia andò in scena per la prima volta nel 1982 a Bruxelles con interpreti lei stessa , fondatrice della compagnia Rosas e Michèle Anne De Mey.
La sua danza post moderna negli anni Ottanta, ben si associava alla musica minimalista di Steve Reich che può essere senza dubbio considerato il suo compositore preferito, considerando anche il fatto che la Keersmaeker è una delle poche coreografe esistenti ad avere studiato molto bene la musica.
Dunque la sua danza costruisce geometrie e variazioni di movimenti basati, nel caso di Reich, sulla ripetitività della sua musica che diviene dunque movimento. Non assistiamo quindi a nessun tipo di narrazione, né riceviamo un messaggio. La Keersmaeker, in scena all’Elfo accanto a Tale Dolven, trascina il pubblico in una ipnosi collettiva di perfetta fusione tra suoni e gesti.
In “Come Out” le due donne, le cui ombre sono proiettate sul fondale bianco dando l’idea di altre due ballerine danzanti dietro lo schermo, eseguono lateralmente un cambiamento di direzione usando il braccio destro sempre teso e ruotando su se tesse fissando un punto fisso, mentre i loro abiti a campana, seguono l’andamento delle loro gambe. A tratti il movimento è compiuto in sincrono mentre in altri momenti a canone, prima verso il fondale poi spostandosi al centro del palco e infine verso il proscenio, seguite da fasci di luce che le illuminano di volta in volta.
Come i dervisci roteano su stesse per quasi un quarto d’ora, fermandosi soltanto in alcuni momenti con delle brevi sospensioni, per poi riprendere a girare su stesse.
In “Piano Phase” le due danzatrici siedono, indossando una divisa quasi maschile composta da pantaloni e camicia, su due sgabelli rotanti eseguendo movimenti in prevalenza geometrici soltanto con la parte superiore del corpo, muovendo in alternanza la testa, le braccia, flettendo il busto e usando i piedi solo per spostarsi e cambiare direzione rimanendo sempre sedute. Si fronteggiano in una sorta di sfida che però diventa un semplice gioco.
In “Violin Phase” vediamo invece Anne Teresa De Keersmaeker danzare un assolo durante il quale compie movimenti semplici, come quelli di una bambina che si lascia trascinare dalla musica e comincia a danzare. Gira su se stessa, saltella, sembra provare gusto nel vedere roteare la gonna che a volte solleva di proposito mostrando le gambe e il sedere, corre nello spazio semplicemente con la voglia di divertirsi a seguire la musica.
Nel finale un vero e proprio esercizio di stile con “Clapping Music”. Qui le due danzatrici eseguono, quasi sempre rimanendo di profilo, saltelli veloci andando sulle punte delle scarpe da tennis, rimanendo con le gambe flesse, seguendo il ritmo sincopato del battere delle mani, come in una sorta di tip tap contemporaneo.
La compagnia Rosas Anne Teresa De Keersmaeker, ha presentato sempre nell’ambito di MilanOltre anche la coreografia Verklaerte Nacht, su musiche di Arnold Schoenberg.