Dopo i successi della scorsa primavera, ecco tornare, al Franco Parenti, "Favola": la commedia en travesti scritta e interpretata da Filippo Timi, nuovo istrione del cinema italiano. Commedia di carattere, liberamente ispirata, alla pellicola di Pietro Marcello: "La bocca del lupo"."Favola" è un viaggio fra icone pop, supremo elogio del vintage e della tradizione iconografica anni 50. La scena si anima e, con tocco di sublime ironica follia, prendono vita: le donne algide e perfette del cinema di Hitchcock, accenni poetici alla malinconia delle eroine di Almodovar e molto altro ancora. .
Filippo Timi si rivela artista camaleontico e geniale. La sua performance nei panni di Mrs Fairytale , classica casalinga anni 50, sposata al marito dispotico di turno (il nome Stan forse un omaggio allo Stanley di "un tram che si chiama desiderio? ), i suoi bruschi passaggi di tono: dal candore, alla perfidia più assoluta, diventano via via sempre più estemporanei, sino a disorientare e ammaliare la platea. Improvvisazioni e volteggiamenti su tacchi vertiginosi, fanno di Timi l'elemento dominante della scena. Ottimo il cast di partners : Lucia Mascino, nel ruolo di Mrs Emerald (versatile nei suoi cambi di registro, grazie al suo estro, riesce a seguire Timi nelle sue infinite improvvisazioni ) ; Luca Pignagnoli abile spalla comica ed efficace nel differenziare, con pochi ed essenziali tratti distintivi, i tre gemelli Smith.
Trio d'interpreti , perfettamente uniti, per una pièce surreale e ricca di spunti ironici e graffianti.
Finita l'era del teatro da "abbonamento" il pubblico del Franco Parenti, -stanco delle minestre riscaldate a base di Goldoni e Neil Simon - ha accolto immediatamente e con grande calore "Favola" .
L'importante è sognare...
Opera immaginifica nel quale si unisce, quale perfetta alchimia: l'idea di gioco teatrale e la creazione di un rapporto diretto e aperto con il pubblico. Lo stile di scrittura e l'istinto teatrale di Timi si affrancano, senza indugio, dal giogo della routine teatrale. Al pubblico è generosamente concesso, ogni sera, il dono unico e irripetibile di due ore vissute in "simbiosi" .... relazione fra attore e pubblico da vivere intensamente e a rotta di collo.
L'eleganza soprattutto
Nota di merito va anche alle scene in stile in anni 50. Gli arredi accurati, dai colori pastello, rievocano le reclàme e le magazine dell'età d'oro. L'Illuminotecnica realizzata è di grande effetto e pronta a proiettare incubi e ossessioni dei personaggi. Complesse geometrie e giochi di luce invadono lo spazio scenico. Notevole il soliloquio di Mr Fairytale: citazione da Vertigo accompagnata dalla diabolica e ipnotica spirale.
Degni di nota i costumi, tocco di classe dal gusto retrò; i colori e le linee ricordano fra mille le sequenze di "colazione da Tiffany; la "finestra sul cortile" Pubblico entusiasta, numerose le uscite. Iniezione di ottimismo, si esce carichi di energia.