Uno spettacolo surreale quello messo in scena da Filippo Timi, surreale come può esserlo talvolta l'esistenza umana. Egli, con una interpretazione magistrale, riprende il percorso folle di una donna che la porta a trascorrere dalla finzione alla realtà: l'intento è quello di spiazzare il pubblico, senza smettere però mai di affascinarlo, in un continuo crescendo di passioni.
La scena si svolge, non a caso, durante le feste natalizie, periodo dell'anno in cui più facilmente emergono sofferenze represse. Siamo negli anni Cinquanta, due signore, Mrs Fairytale e Mrs Emerald, all'apparenza conducono una vita dorata da mogli perfette; sullo sfondo vengono a delinearsi pian piano le figure dei loro mariti, l'uno violento, l'altro libertino e omosessuale. Ecco che tutta la vicenda si trasforma allora per le amiche in una ricerca spasmodica della propria identità sessuale, fra delirio e razionalità, fra sogno e allucinazione, sino a giungere al delitto finale che spalanca di fronte ai nostri occhi il baratro profondo in cui giacciono le passioni umane più violente.
Timi domina la scena indossando tacchi vertiginosi e gonne ampie e delinea la figura di una Mrs Fairytale che si mostra come un miscuglio intrigante di candore e ingenuità da un lato, lucida crudeltà dall'altro. Con maestria unica egli sa dosare la voce che, da sottile e innocente, diviene a tratti baritonale e profonda, quasi a voler fare emergere una realtà forzatamente repressa in un profluvio di battute sarcastiche e divertenti. Lucia Mascino è una splendida Mrs Emerald algida e sull'orlo di una crisi di nervi che esorta l'amica ad apprendere l'arte di essere cattiva senza dover sempre vivere tutta la vita nella speranza di far felice qualcun altro. Luca Pignagnoli tratteggia alla perfezione i caratteri dei tre gemelli Stewart che, a turno, fanno il loro ingresso nella casa di Mrs Fairytale, quasi a rappresentare le varie tipologie maschili presenti nell'immaginario femminile: lo studente imbranato e impacciato, il ballerino sensuale e ambiguo, l'idraulico grezzo e sexy.
Belle le scene del Laboratorio del Teatro Franco Parenti che ci danno uno spaccato perfetto della tipica casa borghese anni Cinquanta, efficaci le luci che nei momenti riflessivi prendono tonalità più scure, eleganti i costumi di Miu Miu.
Entusiasta e divertito, il pubblico che ha tributato a tutti vere e proprie ovazioni.